La pianta rappresenta il corpo principale del podere di Cioffoli, posto nel Popolo di S. Stefano a Borri, Podesteria dell’Ancisa. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (terra “lavorativa, ulivata, vitata e fruttata” con due pezzi di terra “boschata e pasturata”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi scolo. Il tutto si estende su una superficie di stiora 269, pugnora 11 e braccia 8 e confina con il podere della Casa Bianca, con i beni del sig. Giova Battista da Filicaia (fra cui le terre barattate con la chiesa di S. Stefano a Borri), con i beni della Compagnia di S. Lorenzo e con quelli della Chiesa di S. Stefano a Borri. In basso a destra è riportata la veduta della casa padronale e da lavoratore, indicata in pianta con la lettera A. Con le lettere B e C sono invece indicati una cantina “fatta nel tufo” e una fornace da lavoro.
Dalla descrizione si apprende che il podere fu acquistato da Maria di Francesco Fabbrini e Maddalena di Francesco del Cittadino, sorelle e figlie di Francesco di Niccolò Fiorini per 2000 ducati.