Il fondo denominato Biccherna, che copre un arco cronologico compreso tra il XIII e il XVIII secolo, prende il nome da una delle principali magistrature finanziarie senesi. Essa amministrava tutte le entrate pubbliche ed era soggetta al controllo del consiglio generale. Nel periodo repubblicano l’importanza di questa magistratura declinò progressivamente con lo sviluppo della gabella generale. Dopo l’annessione di Siena al ducato fiorentino si sovrapposero a quest’uffico delle istituzioni finanziarie di controllo che la privarono di autonomia.
Archivi: Fondi
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Commissario della Provincia Inferiore Senese
La magistratura del Commissario della Provincia Inferiore Senese fu istituita con l’editto del 1788 e assunse in materia di giustizia le competenze prima appartenenti al Commissario dell’Uffizio de’ Fossi e delle Coltivazioni e al Governatore della Provincia Inferiore Senese. Quest’Ufficio aveva quindi il compito di sovrintendere alla giustizia e al buon andamento del governo della provincia. Inizialmente soppresso durante la dominazione francese, fu poi nuovamente istituito dopo il ritorno dei Lorena e definitivamente abolito nel 1848 con l’istituzione della Prefettura.
Il fondo copre un arco temporale che va dal XVIII al XIX secolo ed è costituito dalla documentazione relativa agli atti del governo di Siena, bandi, circolari, ruota criminale, processi economici, suppliche, istanze, affari ecclesiastici e soprattutto dal carteggio con i vicari, i podestà e gli uffici centrali del granducato. -
Piccolomini Clementini
Il fondo Piccolomini Clementini copre un arco cronologico che va dal XIV al XIX secolo. La documentazione ivi conservata si riferisce alla famiglia Piccolomini Clementini e contiene un carteggio, pubblico e privato, di particolare interesse oltre ad un consistente numero di registri di amministrazione delle tenute agricole.
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Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni
Il fondo copre un arco temporale che va dal XVII al XVIII sec. ed è composto dal materiale cartografico prodotto dai tecnici al servizio di questo ufficio. I documenti sono suddivisi in parte in rotoli o cartelle “Serie Piante Sciolte” (1-644) e in parte in registri o “Tomi” (numerati da 1 a 41).
Lo Scrittoio delle Regie Possessioni fu istituito da Cosimo I de’ Medici per amministrare il patrimonio di famiglia, che consisteva in beni immobili e rendite ed entrate a carattere fiscale.
Le competenze dello Scrittoio delle Regie Possessioni consistevano nell’amministrazione delle fattorie granducali, dei mulini, dei poderi, delle case e delle botteghe (comprese quelle affidate agli ebrei del Ghetto) e nell’amministrazione dei boschi (in parte gestita anche dai Capitani di Parte Guelfa).
In seguito si aggiunsero altri proventi derivanti da numerose privative, come ad esempio l’Azienda della foglia del gelso, l’Azienda del ghiaccio e le entrate delle licenze di caccia e pesca dei laghi di Castiglione della Pescaia e Fucecchio. Lo Scrittoio amministrava inoltre le terre assegnate all’Ordine di Santo Stefano, distribuiva elemosine e doti e allevava cavalli e muli per le scuderie reali (Regie Razze di Pisa).
L’ufficio aveva una sede centrale a Firenze ed alcune sedi periferiche a Siena, Pisa, in Val di Chiana e nella Maremma grossetana, presso la fattoria della Marsiliana.
Diretto inizialmente da un soprintendente generale, o ministro, fu successivamente affidato (1615) ad una Congregazione o Deputazione delle Possessioni, riformata con il motuproprio del 30 luglio 1618.
Fino alla fine del Seicento lo Scrittoio non ebbe personale tecnico proprio, ma si servì degli ingegneri e degli architetti di altri uffici, come dei Capitani di Parte o Ufficiali dei fiumi. Sotto Cosimo III, durante la soprintendenza di Francesco Feroni, fu decretata la nomina di un ingegnere dello Scrittoio e definite in maniera più precisa le norme per il personale tecnico a servizio dell’Ufficio. Da questo momento gli ingegneri erano tenuti a fornire una perizia corredata da una pianta al soprintendente, il quale provvedeva ad approvarla, previo decreto della Congregazione di strade e ponti, e ad inviarne una copia al fattore competente per l’esecuzione dei lavori, mentre una copia veniva archiviata nella cancelleria dello Scrittoio.
In epoca lorenese, dato il cattivo stato dell’amministrazione delle Possessioni, si procedette ad un riassetto dell’ufficio. In primo luogo fu realizzato un censimento delle proprietà, mediante un’intensa ricognizione cartografica che produsse numerose mappe, carte e piante delle fattorie e dei poderi (parallelamente a questa iniziativa vennero realizzati numerosi rilievi architettonici dei palazzi, ville e fabbriche di pertinenza dello Scrittoio delle Fabbriche). Dopo l’istituzione dell’Appalto generale (1740), durante la Reggenza lorenese, furono date in appalto anche le rendite dello Scrittoio che, in quell’occasione, fu posto sotto la giurisdizione della Camera granducale, istituita sempre nel 1740. Con altro motuproprio del dicembre 1777, che sopprimeva la stessa Camera granducale la giurisdizione civile passò all’auditore delle regalie e possessioni. Durante il regno di Pietro Leopoldo, in seguito al motuproprio del 28 marzo 1770 i beni amministrati dalla Scrittoio furono assoggettati alle imposte. Con altro dell’8 agosto 1780 il dipartimento dei boschi veniva aggregato alle Possessioni, così come quello di caccia e pesca il 27 novembre 1781, e quello delle regie razze di Pisa il 4 febbraio 1783. Il 6 aprile 1789 lo Scrittoio delle Possessioni prese il nome di “Amministrazione generale dei patrimoni della corona e personale di Sua Altezza Reale” e passò dalla dipendenza della Segreteria di Finanze a quella della corte.
Il 26 agosto 1802, durante il regno di Lodovico di Borbone, questa amministrazione fu soppressa e le Possessioni, le Regie Fabbriche, il Museo di fisica e di storia naturale e l’Officina delle pietre dure furono inclusi nel demanio e restituiti alle dipendenze della Segreteria di Finanze. Tale struttura durò fino al 1808 quando l’amministrazione dei beni della corona fu affidata ad un Intendente generale.
Nel 1814 lo Scrittoio tornò ad essere un ente autonomo, coordinato da un soprintendente generale che controllava l’operato delle sedi di Firenze, Pisa, Livorno, Orbetello, Arezzo e Grosseto e delle aziende autonome annesse. In seguito, con motuproprio del 6 aprile 1838, l’ufficio fu ristrutturato in una Soprintendenza generale alle Regie Possessioni. Dal 1847 amministrò anche i beni dell’ex-ducato di Lucca e, più avanti, parte dei beni che erano alle dipendenze della soppressa Amministrazione delle Regie Miniere. Con il decreto del 20 novembre 1857 la Soprintendenza fu sostituita dalla Direzione generale dell’Amministrazione dei Regi Possessi, le cui funzioni passarono nel 1863 al Regio Demanio e all’Amministrazione dei beni della Real casa. -
Conventi
Il fondo Conventi copre un arco cronologico che va dal XII al XIX secolo e comprende gli archivi dei conventi e dei monasteri soppressi dai governi francese ed italiano.
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Acque e Strade
Il fondo raccoglie il materiale documentario e cartografico prodotto nel 1800 dal Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade. Questo corpo, istituito con il motuproprio del 1 novembre del 1825, era composto dal Consiglio degli Ingegneri (organo di governo), dagli ingegneri ispettori e sottoispettori di compartimento e dagli ingegneri di circondario. Con altro motuproprio del 1 novembre 1825 il territorio granducale veniva infatti suddiviso in cinque compartimenti, a loro volta suddivisi in un numero variabile di circondari (37 in totale) composti da più comunità e distinti in cinque classi. Nel compartimento di Grosseto risultavano inizialmente tre circondari: Grosseto, Arcidosso ed Orbetello, rispettivamente di seconda, quarta e quinta classe. Questi vennero però progressivamente aumentando fino ad arrivare a dieci nel 1846. All’ingegnere ispettore, che risiedeva presso la Camera di Soprintendenza Comunitativa, spettava la realizzazione di molti progetti, fra cui quelli relativi alle strade regie e provinciali, e naturalmente il controllo dell’esecuzione dei lavori. Egli aveva inoltre il compito di verificare l’operato degli ingegneri di circondario, ai quali spettavano il controllo dei lavori comunitativi e di alcuni lavori stradali, e le visite periodiche di accertamento sullo stato dei fiumi, dei torrenti, dei fossi e degli scoli delle campagne. Nel 1849 nell’ambito del riassetto amministrativo del territorio granducale, che vide l’istituzione della Prefettura, di due nuovi compartimenti e dei distretti (in seguito all’abolizione dei circondari), gli ingegneri ispettori e quelli di circondario furono sostituiti dagli ingegneri in “in capo” e dagli ingegneri “distrettuali”, che operarono fino all’istituzione del Corpo Reale del Genio Civile del Regno d’Italia (25 luglio 1861), all’interno del quale furono soppressi tutti i titoli, i gradi e le distinzioni del personale che componevano il Corpo degli Ingegneri.
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Piante dei vicariati dello Stato Senese
Il fondo ‘Piante dei vicariati dello Stato Senese’, di recente acquisizione, consta di 12 mappe raffiguranti i vicariati dello Stato senese costituiti in seguito alla riforma delle province giudiziarie della Toscana che ebbe luogo nei primi anni ’70 del XVIII secolo. Il compito prevedeva la riorganizzazione della maglia provinciale al fine di rendere geograficamente omogenei ed amministrativamente funzionali assetti territoriali considerati ormai desueti.
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Biblioteca vecchia
Il fondo denominato Biblioteca Vecchia contiene 55 mappe sciolte di argomento vario con una preminenza di disegni finalizzati a dirimere controversie confinarie comprese quasi tutte tra la seconda metà del XVIII e gli inizi del XIX secolo. Comune denominatore sembra essere la probabile committenza privata delle mappe.
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Tribunale di Grosseto
Il fondo raccoglie il materiale documentario, relativo al periodo postunitario, versato nel 1969 presso l’Archivio di Stato di Grosseto. Si tratta di esecuzioni immobiliari, sentenze, fallimenti, decreti, processi verbali, registri relativi al pubblico patrocinio, controversie, vendite, carteggio ed è presente anche un cabreo del 1770. La maggior parte della documentazione è però costituita dagli atti dello Stato Civile.
