L’applicazione Imago Tusciae: i dati tecnici e i contenuti scientifici

Imago Tusciae consente la visualizzazione di riproduzioni di mappe ad alta risoluzione e cerca di offrire strumenti di studio e di riflessione, come schede informative sui documenti, elenchi di autori con relative notizie biografiche, riferimenti bibliografici, elenchi di fondi archivistici e atlanti di mappe con loro descrizione e una cronologia interattiva e localizzata sulla mappa della Toscana odierna.

Lo strumento di catalogazione delle carte è stato messo a punto a più riprese, a partire da una scheda iniziale estremamente ampia, che richiedeva un tempo troppo lungo per la compilazione, fino alla scheda attualmente usata per la registrazione, che si è rivelata pienamente affidabile.

Da precisare che la scheda adottata è il risultato delle esperienze di ricerca compiute dagli anni ’80 del XX secolo, attraverso modelli di schedatura manuale o di programmi elettronici redatti da vari ricercatori operanti per singoli istituti di conservazione o per contesti territoriali omogenei. Si fa qui riferimento in particolare ai lavori relativi a cartografie di fondi degli archivi di Stato di Firenze, Siena, Lucca, Pisa e Grosseto, degli archivi comunali di Firenze, Fiesole e San Gimignano, oppure ai territori di Prato, Fiesole, Monsummano Terme, Empoli, Orbetello e Grosseto eseguiti o coordinati da Margherita Azzari, Danilo Barsanti, Stefano Bertocci, Gabriele Ciampi, Claudio Greppi, Anna Guarducci, Marco Piccardi, Leonardo Rombai, Pietro Vichi ed altri ancora.

La scheda descrittiva riassume le caratteristiche formali e il contenuto territoriale delle figure, cercando di evidenziare il maggior numero possibile di informazioni che ogni carta può offrire, attraverso le caratteristiche del disegno, la toponomastica e il quadro topografico.

Il punto di partenza per la realizzazione dell’applicazione web è stato una valutazione dell’oggetto “mappa storica digitalizzata” e della sua importanza come testimonianza del passato di un territorio. L’iniziale insieme di informazioni raccolte in archivio e costituite dalla mappa stessa, nella sua forma di file immagine digitale, e dai metadati contenuti nella scheda di riferimento, è stato connesso con altre entità, come ad esempio appunto quelle costituite dalle biografie di diversi degli autori delle mappe o i fondi archivistici presso i quali le mappe sono depositate, secondo un modello relazionale memorizzato all’interno di un Data Base Management System (DBMS). La mappa è divenuta il nodo centrale di una rete di dati la cui combinazione permette di acquisire nuova conoscenza. La mappa storica è stata anche connessa con le coordinate geografiche di riferimento garantendo lo stabilirsi di un dialogo tra il territorio del passato e quello del presente. Il problema successivo da risolvere era quello di inserire questa rete di conoscenza all’interno della più grande rete internet.

Un altro problema tipico delle applicazioni web complesse è la rapidità di invecchiamento, in un settore nel quale l’innovazione tecnologica segue una crescita impetuosa. Per cercare di ovviare a questa concretissima difficoltà, che è la piaga di molti siti, si è provato ad implementare un’architettura che oltre che essere modulare fosse anche “aperta”, fondata su standard open source sostenuti da folte communities in tutto il mondo e in grado di scambiare dati con altre tecnologie web presenti e future. L’intera applicazione è stata scritta in tre linguaggi che sono diffusissimi e rappresentano degli standard aperti come Javascript, PHP e SQL.

La pubblicazione online viene anche incontro all’esigenza di preservare gli stessi documenti cartografici dall’inevitabile usura conseguente alle numerose consultazioni che, altrimenti, devono essere necessariamente fatte sul materiale originale stesso da parte degli studiosi e degli enti preposti alla gestione del territorio e del paesaggio.

Imago Tusciae è stato pensato anche e soprattutto per ampliare la fascia di utenza oltre il pubblico degli studiosi. L’idea alla base della proposta infatti è quella di creare uno strumento a cavallo tra ricerca e divulgazione, tra conoscenza scientifica e valorizzazione dell’imponente patrimonio cartografico custodito all’interno degli archivi, attraverso un mezzo semplice da usare ed accessibile a tutti i cittadini. Il visual approach, l’abbondanza di informazioni correlate facilmente accessibili, hanno proprio l’obiettivo di far nascere in un utente generico curiosità da soddisfare anche molto lontane dal ristretto ambito disciplinare della cartografia storica senza rinunciare in alcun modo al rigore scientifico dell’applicazione. La particolare architettura modulare sia dell’applicazione, sia del data model che ne costituisce lo scheletro, si presta inoltre alla pubblicazione online con pochi adattamenti di altri documenti di archivio digitalizzati facendo così di Imago Tusciae un vero e proprio knowledge system pronto ad accogliere ed implementare nuove ontologie di fonti storiche.

Imago Tusciae
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