Si tratta della pianta e dell’alzato del ponte da costruirsi sul fiume “Lanzo”. L’autore, il capomaestro Giuseppe Minacci, allega al disegno una dettagliata relazione in cui indica, oltre alla metodologia da adottare per l’esecuzione della struttura, le misure, le proporzioni e le altezze dei muri, il tipo di calcina, la qualità del legname per le strutture portanti (quercia per i gradoni, farnia oppure cerro per le travi) la larghezza delle tre luci “che danno luogo alle aqque in occhasione di piogge”, la “linea del ponte” ovvero “la linea di intersecazione, in squadro alla corrente che già vedesi dal suo letto presente” ed infine la sua collocazione “dovrà il detto ponte fabricarsi al vado e alla dirittura della strada che di presente si passeggia “. Cfr. Quattro Conservatori 2079 fasc. 10 <<1764, Affare della Strada Grossetana>>: [Relazione dell’architetto Giuseppe Minacci], 1765, giugno 22, cc. 101-103.