La splendida carta topografica – forse commissionata espressamente dall’imperatore Francesco Stefano a cui è dedicata – presenta in alto al centro lo stemma lorenese e innumerevoli motivi ornamentali, a sinistra la planimetria di Capalbio (in scala di 60 passi geometrici = 148 mm) a destra la scritta in marmo esistente sulla porta d’ingresso del castello, in basso a sinistra la “veduta di Capalbio presa da Mezzogiorno “. Essa raffigura tutto il territorio capalbiese dal mare al confine con Manciano. Le sedi sparse sono in prospettiva mentre i terreni sono tutti rappresentati secondo il loro uso effettivo o anche le potenzialità. (boschi, pature, seminativi e le poche vigne, uliveti, orti, terreni ” suscettibili di ridursi “, ecc.), con riferimento, in legenda, all’estensione e alle proprieta. Un’altra legenda localizza tutte le case pubbliche e private (il diverso colore indica quelle ” ben tenute “, ” mal tenute “, ” dirute “, le ” stalle e granari “), ed indica, per cognome, tutte le famiglie ivi residenti, casa per casa. Le famiglie e gli abitanti sono ripartiti in benestanti, artisti, forestieri domiciliati e non domiciliati, abitanti nell’estate; degli abitanti si indicano quelli nati in Capalbio, i mercanti, i lavoratori di campagna, i pastori, i maschi e le femmine. Il tutto per complessivi 316 abitanti. Da notarsi ii tentativo di restituzione dell’orografia mediante sfumo e ombreggiatura. Scala di tavole senesi 800 (218 mm = misura del righello).