La figura presenta la simbologia consueta dei catasti geometrici settecenteschi: le strade sono rappresentate con linee continue di colore marrone, i corsi d’acqua con linee azzurre, gli edifici con forme geometriche in rosso chiaro e a volte in giallo; i toponimi sono riportati in genere solo per la viabilità e per l’idrografia, e troviamo qualche segnalazione sporadica che indica la presenza di “bandita”, “ponte”, “fontana”, “croce”, “capanna”. Si riporta la suddivisione del parcellare (mediante linee nere continue e rosse tratteggiate) con indicazione in ogni particella del numero e della misura in stiora (in rosso). In alto a sinistra, troviamo il titolo con nome del Popolo e numero della Matrice. Sono indicati i popoli confinanti; nelle bandite è indicato, a volte, anche l’uso del suolo. Si nota il forte contrasto tra piccola/piccolissima proprietà e proprietà molto grande (bosco con pastura). Il territorio (un solo grande appezzamento) è delimitato a nord-ovest dall confine con lo Stato di Modena e ad ovest da quello con la Repubblica di Lucca; dal crinale dell’Appennino (Poggio delle Tre Potenze, Poggio Tondo, Poggio delle Birbe) hanno origine diversi corsi d’acqua, che confluiscono poi nel Fiume Sestaione: Forra del Lago Nero, Forra delle Mandrie, del Sorbeto e delle Birbe.