Dopo la caduta della cresta tufacea della Rocca Vecchia (Masso Leopoldino) di Sorano, avvenuta il 13 febbraio 1801, che aveva provocato la distruzione di numerose abitazioni e la morte di una ventina di persone, l’ingegnere Massaini viene più volte incaricato di effettuare dei sopralluoghi per fare le adeguate valutazioni dei danni e determinare le modalità con cui scongiurare ulteriori pericoli. Nella perizia compilata il 6 aprile 1804, a cui la carta è allegata, considerando tutte le abitazioni poste intorno al Masso “soggette al temuto pericolo di rovina”, propone di costruire un nuovo quartiere abitativo nel piano contiguo alla porta del castello dalla parte della fortezza. Egli spiega inoltre che, a causa delle loro condizioni economiche, gli abitanti non sono in grado di costruire a proprie spese le nuove abitazione e che si rende pertanto indispensabile un intervento da parte del governo. Nella tavola viene riportato il primo dei due progetti da lui elaborati: alzati e piante del primo e secondo piano di due fabbricati a pianta semiottagonale. Il piano terreno è costituito da otto appartamenti bilocali (cucina, camera e stanzino), sedici stalle con altrettante stanzette “per uso di tenere il fieno”, altre sedici stanze da utilizzarsi come stalle o altri usi e quattro loggiati pubblici; il primo piano da sedici appartamenti bilocali, quattro trilocali (cucina, due camere e stanza di comodo) e quattro appartamenti quadrilocali (cucina, due camere, un salotto, stanzetta di comodo); il secondo piano da quattro appartamenti trilocali e quattro quadrilocali.Questo progetto “poligonare” viene ritenuto più vantaggioso rispetto all’altro così detto “circolare”, in quanto “più regolare, più semplice e di maggiore economia”. Sta di fatto comunque che, a causa degli elevati costi e delle vicende politico-economiche di quegli anni, il quartiere non viene realizzato.La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione.Si vedano anche le cc. 146v, 170v, 172v-173r, filza 472.