Si tratta di un semplice schizzo realizzato a china di un appezzamento di terreno di 105 staia “impadulito e macchioso”, situato nel terzo del Pesciatino presso Batignano, richiesto da Francesco Zazzeroni per poterlo bonificare e ridurre a coltura, avvalendosi delle esenzioni e delle concessioni stabilite con il motuproprio del 9 febbraio 1769. Nel disegno si definisce la natura del terreno, distinguendolo in paludoso e macchioso (G) e in piccola parte sano e smacchiato (H). Si riportano inoltre le fosse che devono essere realizzate, con l’indicazione delle misure espresse in canne, e la strada dello sbirro (A) posta a lato della fossa maestra (B). Ottenuta la concessione lo Zazzaroni sarà tenuto a pagare £ 1.5 annue di erbatico per la presenza della piccola porzione di pascolo. La data viene attribuita in base alla documentazione scritta.