Nel 1790 l’imprenditore Angelo Pozzesi propone di rimettere in funzione l’antico stabilimento termale di Roselle, a patto che gli venga accordata dal granduca la metà della spesa.
Pietro Conti, architetto fiorentino delle Regie Fabbriche addetto al controllo delle fortificazioni costiere della Maremma, viene allora incaricato di presentare un progetto di ristrutturazione.
Visto il totale stato di abbandono e degrado, l’architetto propone di ricostruire le terme partendo da un muro a tenuta che circondi il cratere delle sorgenti e innalzi le acque in maniera tale che possano dirigersi facilmente verso i bagni, e proseguendo poi con la costruzione di una nuova fabbrica accanto al cratere composta da un bagno per gli uomini, uno per le donne, gli spogliatoi con caminetto, due bagni privati, due stanze “con l’acqua a doccia”, un portico esterno per riparo e accesso separato ai due bagni e infine “un recipiente artefatto” che raccolga le acque di scolo utilizzate per le cure del bestiame. L’architetto propone inoltre di costruire, sui ruderi di un’antica osteria situata non lontano dal cratere, un albergo composto da una cucina, una stanza per mangiare dotata di camino, una dispensa, una rimessa, un ricetto, un luogo comune, il quartiere per il custode, e naturalmente un sufficiente numero di camere per il riposo “di chi vuol profittare delle acque suddette”, ossia camere “libere” con caminetto e “dormentori” separati per uomini e donne.
La presente tavola mostra l’alzato dell’edificio e le piante dei rispettivi tre piani, che risultano però incomplete in quanto non vi sono riportati i numeri delle annotazioni che spiegano la destinazione d’uso di ciascuna stanza.
Questo nuovo complesso termale, secondo i calcoli del Conti, può essere realizzato con una spesa pari a £ 9200, di cui £ 4300 occorrerebbero per la realizzazione dell’albergo.
La carta è segnata come tavola C.
Si vedano anche le cc. 575r bis, 581r, Commissario della Provincia Inferiore Senese 756.