Si tratta di un semplice schizzo a china della mappa del podere Savello (di proprietà Maccabruni e Ginanneschi) e degli appezzamenti di terreno limitrofi, con l’indicazione dei muri e delle “greppe” naturali che li separano e dei vari stradelli utilizzati dai proprietari (Barbetti, Rotellini, Casciani, Monciotti, Vagheggini, Gorgoni, Moroni, Manicchi, Maccabruni e Ginanneschi) per raggiungerli.
In particolare si noti quello segnato in pianta con le lettere AB che, attraversando il podere Savello, giunge al terreno di Domenico Casciani, al quale si accede attraverso una “rottura di greppa” (CC), nella quale si trova il pedone del “querciolo con frascolaje” tagliato dal Casciani per passare più agevolmente. Si osservi inoltre l’altro viottolo che staccandosi dalla strada “che viene da Castel del Piano voltando dalla via di Casale” raggiunge le proprietà Rotellini e Barbetti e che secondo il Ginanneschi potrebbe essere percorso anche dallo stesso Casciani per raggiungere il proprio terreno.
La pianta viene realizzata in occasione della causa insorta fra il tenente Camillo Ginanneschi e Domenico Casciani appunto per problemi di servitù di transito. Il tenente Ginanneschi accuserebbe infatti il Casciani di attraversare illecitamente “la Chiusa” di sua proprietà per raggiungere il proprio terreno e di avere tagliato altrettanto illecitamente il querciolo. Dal canto suo il Casciani asserirebbe di percorrere un viottolo che, come dimostrato dalle croci di confine presenti sul posto, non può essere né di proprietà Ginanneschi né Maccabruni e di avere tagliato solamente uno sterpo con alcune frasche.
Si vedano anche le cc. 1007r, 1036-1037r, Commissario della Provincia Inferiore Senese 910.