Si tratta della pianta del secondo piano dell’edificio, nel quale dovrebbe essere ubicato il Monte Pio di Modigliana. Il progetto prevede che a questo piano siano realizzate le abitazioni del cancelliere e del custode, mentre al primo piano, dove si trova l’abitazione di Nicola Borghi, siano sistemati gli stanzoni, le stanze delle gioie e quelle dei ministri. Il Monte Pio viene istituito per lascito testamentario della contessa faentina Costanza Severoli del 7 aprile 1659, anche se non viene aperto prima del 1738. L’amministrazione è sottoposta alla Camera delle comunità del Granducato di Toscana fino al 1781, anno in cui passa direttamente in mano ai rappresentati delle comunità, fino a divenire autonoma dal 1895. Le ultime notizie di attività del Monte risalgono al 1907. Cfr. cc. 49, 51-52.
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![[Profilo e facciata del Monte Pio di Modigliana]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18733.png)
[Profilo e facciata del Monte Pio di Modigliana]
Nella tavola sono raffigurati la facciata e il taglio longitudinale dell’edificio che dovrebbe ospitare il Monte Pio di Modigliana, con l’abitazione del cancelliere e del custode. Si tratta di un progetto diverso rispetto a quello descritto nelle cc. 22-23, che prevede la sistemazione del Monte Pio nella casa di Nicola Borghi. L’obiettivo dei disegni è quello di mostrare gli interventi di natura strutturale necessari per adeguare l’edificio alla nuova destinazione d’uso. Il Monte Pio viene istituito per lascito testamentario della contessa faentina Costanza Severoli del 7 aprile 1659, anche se non viene aperto prima del 1738. L’amministrazione è sottoposta alla Camera delle comunità del Granducato di Toscana fino al 1781, anno in cui passa direttamente in mano ai rappresentati delle comunità, fino a divenire autonoma dal 1895. Le ultime notizie di attività del Monte risalgono al 1907. Cfr. cc. 50-52.
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![[Particolare di una porta monumentale con Arme medicea]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18732.png)
[Particolare di una porta monumentale con Arme medicea]
Particolare della facciata di ingresso – realizzata con conci regolari in pietra e con arme medicea e altri ornamenti architettonici – di un palazzo non identificabile per l’assenza di scritture. Cfr. c. 60.
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![[Spaccati del palazzo del Commissario]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18731.png)
[Spaccati del palazzo del Commissario]
Nella tavola sono raffigurati gli spaccati del Palazzo del Commissario di Prato e del Monte Pio, con l’indicazione, in giallo, degli interventi di natura strutturale necessari per l’ampliamento dell’edificio, che troviamo dettagliatamente descritti nella pianta di c. 47-1.
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Pianta di tutti i Fondi del Palazzo del Commissario di Prato e sue attenenze, e del Monte Pio nuovo, e vecchio per dimostrare con li Muri segnati di giallo l’accrescimento che si dovrebbe fare delli due Stanzoni è passo ad essi con la Pianta della Scaletta segreta che salirebbe al Tribunale del Commissario, e alle Camere che si direbbe fare al piano della stanza dell’udienza, come alzando la carta piegata di dimostra. I muri rossi restano, e tutti i verdi si leverebbero
Il disegno, in due versioni (47r -1 e 47r – 2) poco diverse l’una dall’altra, rappresenta, come esplicitato dal titolo, la pianta dei fondi del Palazzo del Commissario di Prato e del Monte Pio “vecchio e nuovo”, mettendo in evidenza, con colore giallo, i due stanzoni che dovrebbero essere realizzati con un piccolo corridoio e una “scaletta segreta” per l’accesso al Tribunale del Commissario e alle camere che dovrebbero essere ricavate al piano dell’udienza. Le stanze sono indicate con delle lettere ed elencate nelle annotazioni in basso a sinistra. Per una migliore comprensione del documento, sempre nelle annotazioni, viene precisato che “salita la scala e alzata la carta piegata, vi è la stanza del Tribunale con altre per i Ministri ove si vede con li due pilastri coloriti di giallo, quello si occuperebbe per fare sopra le due Camere per il Commissario”. Cfr. c. 47-2.
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![[Disegno della steccaia del mulino di Ortignano]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18729.png)
[Disegno della steccaia del mulino di Ortignano]
Il disegno rappresenta la steccaia lignea del mulino di Ortignano. Cfr. c. 44.
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![[Pianta e spaccato del mulino di Pelago]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18728.png)
[Pianta e spaccato del mulino di Pelago]
Sono raffigurati il taglio longitudinale e la pianta del mulino a due macine di Pelago, posto sul torrente Vicano, con l’indicazione di alcuni interventi di natura strutturale necessari per l’ampliamento dell’edificio.
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![[Pianta del fiume Taggina con l’indicazione del mulino della comunità di Ortignano e dei lavori che devono essere eseguiti]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18727.png)
[Pianta del fiume Taggina con l’indicazione del mulino della comunità di Ortignano e dei lavori che devono essere eseguiti]
Questo semplice disegno privo di scala raffigura il mulino della comunità di Ortignano, con l’indicazione del bottaccio, della gora, della “sassaia a posticcia” presente e di altri depositi alluvionali che non garantivano un adeguato flusso delle acque al mulino.
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![[Facciata e sezione del palazzo del Monte dei Pegni]](https://imagotusciae.unisi.it/wp-content/uploads/2025/05/18726.png)
[Facciata e sezione del palazzo del Monte dei Pegni]
Nella tavola sono raffigurati la facciata e la sezione verticale dell’edificio del Monte dei Pegni di Modigliana, con l’indicazione, in rosso, degli interventi strutturali previsti in base al terzo progetto di ristrutturazione, già rappresentato a c. 41, che non prevede la presenza della stanza di “montino” e passaggio e propone, rispetto a quelli descritti alle cc. 34 e 40, una diversa forma e dimensione per gli “stanzini delle gioie” e per le stanze che andranno a costituire la residenza dei ministri, a vantaggio degli stanzoni dei pegni. Cfr. cc. 40, 41, 42.

