La presente pianta mostra gli appezzamenti di terreno, prevalentemente prativi con piante di olivo e mandorli, posti nella piaggia a sud del castello di Montemassi, dai quali si ricava un fieno di ottima qualità. Solamente il terreno denominato Panbianco (7) compreso fra il fosso della Fonte, la strada del Piano e le proprietà del marchese Bichi e la sig.ra Gherardini, viene descritto dal Razzi come un poggetto macchioso e sodivo.
Il primo appezzamento descritto dal Razzi, denominato Vigna della Fonte è compreso fra la strada che dalla fonte sale al Castello, la strada che va al Piano e le proprietà Bichi e Fierli, che circondano anche il secondo appezzamento, denominato Campo della Vignaccia, che si trova lungo il fosso della Fonte. Altri due terreni, rispettivamente denominati Costa (3) e Prato de Gigli (4), si trovano invece lungo la strada di Caminino e sono fra loro separati dalla strada che va alla Magia. La Costa, nella quale è incluso anche “un orto di terra lavorativa” (4), si trova a confine con le proprietà della Pieve, del Volpi, del Marchese Bichi e con la strada che va al Piano; mentre il Prato dei Gigli rimane a confine con le terre di Sassabruna e la proprietà Bichi. Lungo la strada della Magia si trova anche l’appezzamento denominato Prato delle Canne che confina con l’altare di Sant’Antonio e la proprietà Bichi. Da notare la resa del paesaggio agrario con sfumo di colore e vegetazione a simbolo e la rosa dei venti disegnata nella parte alta del foglio che, secondo il Razzi, deve indurre “alla cognizione della sicura esistenza di ciascun Campo, e come stia ciascuno di essi diretto alla Tramontana per poter rinvenire ove è situata la tramontana non meno, che gli altri Venti”.