La presente pianta mostra il complesso dei terreni, prevalentemente sodivi e macchiosi, situato a nord del palazzo Marchionale, a confine a nord con il Botro buio, ad est con la comunità di Montemassi e le proprietà Barboni e Bichi, a sud con la Pieve di Montemassi e le proprietà Donnili e Lucattini e infine ad ovest con le proprietà Loli, Mucciarelli, Simoni, la strada che va alla Rocca Tederighi, la Pieve di Montemassi ed infine con il marchese Bichi.
Si tratta di terreni prevalentemente sodivi e macchiosi, ad eccezione delle estensioni lavorative con piante di olivo e da frutto (7-8) poste lungo la strada del Mulinaccio e delle due piccole cetine, ossia campi smacchiati e seminati, che si trovano rispettivamente lungo la strada maestra che va a Tatti e lungo la strada di poggio Colombo.
La diversa natura e qualità dei terreni viene resa dall’ingegnere, come spiegato nella prefazione del volume, attraverso lo sfumo dei colori e l’uso di simboli. Il colore verde indica il terreno prativo “con l’indizio del bosco o macchia ove sono alberini”, che varia di tonalità laddove si presentino “terre macchiose di bosco forte”. I campi coltivati vengono invece indicati con il colore “scuro” (marrone) e con “linee diversamente dirette”.
Da notare anche l’estrema precisione con cui vengono riportate le strade che attraversano la proprietà “spazj serpeggianti tinti di colore giallo”, e la rosa dei venti disegnata nella parte alta del foglio che, secondo il Razzi, deve indurre “alla cognizione della sicura esistenza di ciascun Campo, e come stia ciascuno di essi diretto alla Tramontana per poter rinvenire ove è situata la tramontana non meno, che gli altri Venti”.