La carta topografica in due fogli (vedi anche mappa numero 293bis.f1) estratta “dalla Pianta antica n.110 che si conserva nell’Archivio della Soprintendenza Generale alle Reali Possessioni”, come attesta l’archivista Cesare Messeri – raffigura buona parte della bassa Val di Cornia tra paduli di Rimigliano-Campiglia e Piombino, con la delineazione dei terreni demaniali adibiti a “bandite” (dei puledri e delle cavalle), di quelli lavorativi “attenenti all’affitto di Campiglia” e di quelli soggetti alle inondazioni del fiume Cornia e del fosso Rimordancio. Si distingue nettamente tutto il complesso siderurgico di Caldana di Campiglia (Forno, Mulino, Distendino, Ferriera sulla Fossa Calda) e i boschi a quello “attenenti”.