Si tratta della pianta del podere di Tavolaia, di pertinenza della fattoria di Pianora. Questo confina con il bosco della Pergolina, il podere della Fornace, il bosco di Tavolaia e infine con il padule.
La rappresentazione mette bene in evidenza: l’uso e la sistemazione del suolo (terreno lavorativo, prati e”scopicci”), la suddivisione degli appezzamenti, gli stradoni interni ed i fossi di scolo. La casa del lavoratore si trova in prossimità del padule e del porto della Tavolaia “che serve per comodo delle boscaglie”. Appartengono al podere anche alcuni corpi di terreno situati nel piano de Pantani. Il primo, compreso fra la strada Maestra Pesciatina e il rio di Montemurlo, confina con le terre del podere del Pantano; il secondo confina invece con le terre annesse ai poderi del Pantano, del Sugherone e della Fornace; il terzo infine con le terre annesse ai poderi della Fornace, di Valacchio e del Pino. La pianta risulta approvata da Giovan Battista Lascialfare “sottovisitatore” dello Scrittoio delle Regie Possessioni, da Giovan Battista Tosi come rappresentante dei fratelli Valentino e Domenico livellari del podere e da Antonio Zazzerini provveditore degli stessi Tosi. Cfr. ASFI, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, Tomo 14, c. 50.