Nella tavola sono riportate due piante relative all’abitazione del curato di Saturnia: la prima rappresenta tale abitazione “nello stato presente”, mentre la seconda mostra le modifiche da apportarsi secondo il progetto proposto dall’ing. Boldrini, che prevede la realizzazione di due camere nella stanza A, della camera per il servo nel ricetto D e infine una nuova scalinata esterna. Da una dichiarazione scritta il 16 giugno 1784 da Giacomo Scalabrelli, Camerlengo di Saturnia dal 1774 al 1779, si apprende che la tavola era originariamente allegata ad una perizia, che è stata però smarrita e che tutta la documentazione relativa alla chiesa e alla canonica di Saturnia scritte dall’ing. Boldrini vengono da lui stesso consegnate all’Arciprete Becchini. Si attribuisce al disegno la data riportata nella relazione e perizia relative alla chiesa di Saturnia.