Nell’inventario la pianta è ricordata come già facente parte del fondo Piante Capitani di Parte, cartone IX, n. 24. La pianta è infatti segnata anche in questo ultimo inventario e datata “15..”. In effetti, la carta potrebbe essere datata, approssimativamente, come posteriore al 1594-1595 (vi compaiono, infatti, il forte di Belvedere, progettato nel 1590, e, nella piazza della Signoria, il ” Cavallo “, cioe il monumento equestre a Cosimo I, collocato nel 1594, nonché, fuori di borgo S. Niccolo, il palazzo del segretario di Cosimo I Clemente Coppini) e anteriore al 1624, data in cui essa venne usata dall’ingegnere dei Capitani di Parte per localizzare tutti i “condotti” d’acqua, le fognature e i rigagnoli (tra cui i resti degli antichi letti del Mugnone) esistenti nel perimetro urbano e nell’immediato suburbio. E’ sicuramente più antica dell’altra grande Pianta della citta di Firenze (Piante dei Capitani di Parte, carte sciolte n. 2) datata 1690 che contiene sei fitte colonne di richiami (nomi di vie e piazze) ed appare derivata da questa, previo aggiornamento. La planimetria e assai simile, per il disegno generale, alla “Pulcherrimae Civitatis” edita nel 1584 da don Stefano Buonsignori, ma diverge abbastanza per quanto riguarda i particolari (assai più reale, cioè Il disegno del “parcellare agricolo e verde” esistente nell’area urbana). E’ sicuramente frutto di regolari misurazioni e di rilievi. E’ inquadrata col nord in alto. La città appare tutta compresa nella sua cerchia muraria, con i vasti spazi verdi ed arborati (orti, giardini e poderini) e le insulae (acquerellate in rosso) dei fabbricati, solo parte dei quali hanno la relativa indicazione funzionale e toponomastica, che è invece sempre presente per le vie e le piazze che, talora, portano la misura relativa alla loro lunghezza. [scala 1:2000 circa].