Una relazione anonima e senza data precisa che quei terreni del “vecchio spalto” appartenente a Francesco e Ranieri Fortini (ed una parte a S.R.S.) erano stati ceduti a Giuliano Faucci di Livorno, “per uso di fabbricarvi”. Nella pianta compaiono uno “scalo” in prossimità del fosso, un magazzino “per uso di depositarvi pietrame da fabbriche”, numerosi altri terreni e stabili con indicazione dei relativi proprietari (tra cui il marchese Feroni) e il camposanto. In allegato due abbozzi (uno a penna e l’altro ad acquerello) privi di qualsiasi riferimento toponomastico e descrittivo. Numerazione antica: 151. In un foglietto segnato col n.6, compare il titolo “Pianta degli spalti e fabbriche al principio del nuovo acquedotto”. Il vecchio inventario riferisce il disegno all’archivio dello Scrittoio delle Fabbriche.