Si tratta della pianta delle terre spettanti al duca Francesco Sforza Cesarini Pupillo, situate nella contrada denominata Banditella, Merlacotta e Macereto, nella corte di Santa Fiora, delineata dai periti Giovanni Sebastiano Flosi e Giuseppe Baccani, il cui compito è quello di indicare con precisione le linee di confine. La linea che dal termine “terzonale” del Monte Labro giunge ai Segalari, che in parte coincide con il fosso della Puzzola, indica il confine con la corte di Roccalbegna, mentre la retta tracciata dai Segalari fino alla fonte del Prato della Contessa e l’altra che da qui giunge al Poggiolo del Carpine (detto Sassaiolo) indicano il confine con la proprietà Magnaschi. Da questo punto il confine scenderebbe fino alla strada dogana e seguendone l’andamento giungerebbe al Poggio della Costina, per proseguire poi verso il Poggio di Merla Cotta (confine con i beni Labardini) e ricongiungersi con il “terzonale” del Monte Labro (confine con la comunità di Arcidosso). Da qui proseguendo per la Serrina della Chiave, passando per i poggi del Meriggio e Sassaiolo, fino alla Fonte del Prato della Contessa, i due periti circoscrivono il corpo di terre chiamato Banditella nel 1510. I due periti riportano anche le altre proprietà presenti suddivise in particelle.
La data attribuita al disegno è quella riportata nella relazione dei due periti.
Si vedano anche le cc. 678v, 682v-683r, Commissario della Provincia Inferiore Senese 925.