Con Sovrano Rescritto del 15 giugno 1785 viene ordinata la vendita della Bandita di Santa Barbera situata in corte di Manciano e spettante alla Regia Dogana di Siena. La pianta, realizzata dall’agrimensore Giovanni Bucci, mostra il territorio della bandita suddiviso in tredici porzioni richieste in vendita dagli affittuari del pascolo: “Poggio della Guardia” (A) di moggia 84.3.42 ; “Capriola” (B) di moggia 81.15.33; “Monte Marciano” (C) di moggia 130.7.7; “Poggio Renaio” (D) di moggia 97.1.43; “Campigliola” (E) di moggia 63.1.43; “Macchia Sugarana” (F) di moggia 68.11.83; “Bufalareccia” (G) di moggia 88.2; “Santa Barbera” (H) di moggia 142.12.22 , “Castellaccia Pacifica” (I) di moggia 83.10.37, “Castellaccia Controversa” (N) di moggia 85.7.29; “Petriccio Rosso” (K) di moggia 50.19.22; “Poggio Cardello” (L) di moggia 81.16.22; “Macchia Carbone” (M) di moggia 149.5.54. Sono riportati anche tutti i fossi (Elsa, Elsarella, di Ripiglio, fosso degli Stretti, fosso di Sasso Arrotino, fosso di Santa Barbera, fosso del Confino, fosso di confino di Montauto, fosso del Setolaio, fosso Tafone, fosso del costoncino, borro del Cavallino dello Sbirro, borrone fra la Guardiola e l’Insoglione, borro di confino) e le strade esistenti (Dogana, strada vecchia di Capalbio, strada nuova da Manciano a Capalbio, strada che da Manciano conduce a Montalto e Montauto, strada di Capita, strada del cavone), che talora costituiscono i confini fra le varie porzioni, e i confini dell’intero territorio della Bandita (Tenuta della Marsiliana, Capalbio, Elcetina, Baracchini, Poggio della Croce, Stato Pontificio, Bandita del Pelagone, Macchia Casella). Da notare il prospetto del “paese diruto” di Scerpena nella porzione di Poggio Renaio, il Cerro dei Quattro Confini dove ha inizio il limite della porzione di Santa Barbera, l’indicazione del Mulinaccio diruto presso il fosso di confino di Montauto e della Piana del Frate sul confine della porzione della Castellaccia Controversa.