La presente pianta (copia di quella precedentemente realizzata dall’agrimensore Giovan Battista Pini) raffigura un appezzamento di terreno (della superficie di stiora 1, panora 9, pugnora 4 e ½) posto in località “al Calice” nel Comune e Popolo d’Aiolo, a confine con i terreni delle Monache Murate di Firenze, dei PP. di S. Francesco di Prato (concessi a livello a Vincenzo Pieri), del Tani (concessi a livello a Niccolao Diddi) e di Piero Geppi. Dalla descrizione fatta dagli ingegneri Pellegrino Antonini e Marco Gamberai, dalla quale emergono tutte le informazioni relative ai debitori di canoni ed affitti, risulta che il possessore dell’appezzamento è Giuseppe Cecconi, che acquistò le “ragioni livellarie” da Giuseppe Migliorati “con il riservo della ricompra, e con l’obbligo di pagare il canone di £ 21.4.5”.