La presente pianta raffigura un tratto del fiume Arno presso la fattoria di granducale di Montevarchi, dall’argine Reale alla Valle d’Inferno. Sono indicati: i borri (borro di Poggio Martini, borratello del poggio alla Civetta, borro di Val d’Inferno e botrello della Casella), gli argini che separano le spalle del fiume dai campi coltivati (una parte dei quali appartenenti al podere di Monabice) e infine le sassaie lungo la posticciata (piantata di alberi a filare) e l’acquisto in prossimità del Poggio della Civetta, di cui una “terminata con vetriciai” ed un’altra appena “cominciata”. Apprezzabile risulta la restituzione dell’uso del suolo mediante l’utilizzo di simboli e sfumature di colore. Da notare l’indicazione dei “frammenti” di un mulino, lungo la via che va alla Nave dell’Inferno e della presa d’acqua dei mulini di Montevarchi e S. Giovanni.
Cfr. ASFI, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, Tomo 4, cc. 8, 98.