La pianta raffigura il Terzo della Bandita di Mota nel territorio della comunità di Batignano, concesso a livello al sig. Bernardino Iacomelli con rescritto del 4 novembre 1760.
Si tratta di una copia, realizzata dal pubblico agrimensore Bernardino Tozzetti, della pianta disegnata dall’ing. Giuseppe Montucci nel 1761, conservata presso il Magistrato dei Quattro Conservatori dello Stato di Siena.
Nella descrizione riportata in alto a sinistra della tavola di può leggere che “Dentro questa Pianta vi sono vari Beni di Particolari, e il Terzo di Moscona, ma senza l’uno, e senza gli altri ascende a moggia dugento quaranta, ed è a riserva di moggia ventidue di Terra lavorativa divisa in tanti Campetti, ogni restante è tutto ammacchiato da fossi marrucheti, ed è confinato il detto Terzo dai Confinanti circoscritti nella detta Pianta”. Troviamo ad ovest la Banditella di Batignano, la Bandita di Stertignano e la Mota d’Istia; a nord i beni della Casa Marchi; ad est la comunità d’Istia e la Mensa di Grosseto; a sud i beni di casa Franci e la strada consolare che da Siena passa per Batignano e conduce a Grosseto
Da notare la rappresentazione del paesaggio agrario con vegetazione a simbolo, le capanne, la torre di Moscona ed il bagno di Roselle.
Poiché la concessione a livello riguardava solamente il suolo, lo Iacomelli chiede, in seguito ai regolamenti dell’11 aprile 1778, di poter prendere a livello anche il pascolo. La comunità di Batignano intende però rilasciare il pascolo per sole 100 moggia, estensione che era stata erroneamente attribuita al Terzo al momento della concessione.
Vedendosi in questo modo usurpato di un diritto sancito con i regolamenti del ’78, lo Iacomelli chiede la totale riunione del pascolo al suolo con una supplica a S. A. R.
Nella filza è presente tutta la documentazione attinente all’affare, a corredo della quale troviamo la presente pianta e quella del poggio di Moscona (c. 632r).
La data viene attribuita alla pianta in base a tale documentazione.