La figura presenta la simbologia consueta dei catasti geometrici settecenteschi le strade sono rappresentate con linee continue di colore giallo, i corsi d’acqua con linee azzurre, i fabbricati in rosso chiaro e i terreni in marrone; la suddivisione del parcellare è resa mediante linee continue, con indicazione in ogni particella del numero e della superficie in stiora. A parte compare l’elenco delle 19 particelle (fabbricati e terreni) con il nome del proprietario e la misura della superficie; qiasi tutti i beni sono dell’Arcivescovado di Pisa. La toponomastica è limitata ai corsi d’acqua (Fiume della Fine, Fiume Savalano che confluisce nella Fine, Botro della Vallicella che fa da confine con la Pia Casa di Misericordia e la Comunità di Rosignano, Botro della Giunca con il Ponte della Giunca sulla Strada Maremmana, Botro dell’Acquabuona), ad alcune strade (Strada Maestra Maremmana che va all’Acquabuona) e altri elementi come: Fornace da mattoni, Osteria all’Acqua Buona nei pressi del ponte omonimo.