Si tratta della pianta del podere de Baroncini, posto nel “Popolo, e Potesteria di S. Casciano”. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (in parte terreno lavorativo olivato, vitato e fruttato, in parte sodo e boschivo “a fuoco”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi di scolo. Il corpo principale del podere si estende su una superficie di stiora 138, panora 7, pugnora 4 e braccia 4 e confina con i beni dei P.P. di S. Trinita tenuti a livello dal Tuccini, i beni del senatore Caccini e del Neri erede del Chiti. Fa parte del podere anche un appezzamento di terreno lavorativo di stiora 3, panora11, pugnora 2 e braccia 1 a confine con i terreni del Neri e della Chiesa della Propositura di S. Casciano. A destra, rispettivamente al centro e in basso, sono riportate le vedute della casa da lavoratore (indicata in pianta con la lettera A) e della piccola casa (B) attigua a quest’ultimo terreno.