La pianta raffigura il podere del Noce, posto nel Popolo della Pieve di S. Vito, Podesteria dell’Ancisa e Cascia. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (terreno “ulivato, fruttato, vitato, pasturato e boscato di querce2), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi scolo. Il tutto si estende su una superficie di stiora 489, panora2 e pugnora 11 e confina con i beni del senatore Giulio Mozzi (con il podere della Torricella), i beni del sig. Nicolò Ancisi, di Simone Falugi, della Chiesa di S. Stefano a Borri, i beni dell’Ospedale di S. Maria Nuova (colto del podere di Cioffoli) e infine con i beni da Filicaia. In basso a sinistra è raffigurata la veduta della casa da lavoratore, indicata in pianta con la lettera A. Con le lettere B, C, D, E, sono invece rispettivamente indicati: la peschiera, il colto del podere di Casa Bianca, il colto del podere di Cioffoli e la Querceta avuta in permuta dal senatore Mozzi. Dalla descrizione si apprende che il podere fu acquistato dal sig. Antonio da Filicaia nel 1620.