Si tratta della pianta del podere di Beldramone, posto nel “Popolo di S. Lucia a Casciano, Potesteria di Barberino”. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (terreno lavorativo olivato, vitato, fruttato e querciato), la suddivisione dei campi e le strade. Il corpo principale si estende su una superficie di stiora 71, panora 11, pugnora 3 e braccia 3 e confina con i beni Barberini e con il podere di Citerna. Vi sono anche tre appezzamenti separati di terreno lavorativo vitato e arborato: il primo (di stiora 95, panora 7, pugnora 11 e braccia 8) è denominato “Campo Lungo” confina con i beni dello Spedale degli Innocenti, di Marcantonio Nobili, dello Spedale di S. Paolo, della Chiesa di S. Bartolomeo e con il podere di Citerna; il secondo (di stiora 48, panora 2, pugnora 8 e braccia 1) è denominato “Campo del Giuncaio” e confina con i beni dello Spedale di San Paolo, con beni Barberini e con il podere di Citerna; il terzo (di stiora 26, panora 1, pugnora 7 e braccia 1) è denominato “Campo de Piantoni” e confina con i beni Barberini, i beni dello Spedale di S. Paolo, della Chiesa di S. Lucia e con il podere di Citerna. In basso a destra è riportata la veduta della casa da lavoratore indicata in pianta con la lettera A. Dalla descrizione si apprende che il podere fu acquistato da Piero di Lucantonio di Piero da Musignano nel 1585.