Si tratta della pianta del podere di Casciano, posto nel “Popolo di S. Lucia a Casciano, Potesteria di Barberino”. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (in parte terreno lavorativo olivato, vitato, fruttato e in parte boschivo “a fuoco”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade (strada romana)e i corsi d’acqua (fiume di Pesa). Il corpo principale si estende su una superficie di stiora 429, panora 9, pugnora 4 e braccia 10 e confina con i beni dello Spedale degli Innocenti, i beni Barberini, i beni di S. M. a Bagnano, con il podere di Citerna e con i beni del marchese Capponi. Sono inoltre rappresentati due degli appezzamenti separati di pertinenza del podere. Uno è costituto da terra lavorativa e boschiva e si estende su una superficie di stiora 22, panora 6, pugnora 5 e braccia 5 in località “al Bosco” a confine con il podere di Citerna, i beni dello Spedale degli Innocenti e del marchese Capponi; il secondo invece, costituito da terra lavorativa olivata e vitata, si estende su una superficie di stiora 66, panora 9, pugnora 1 e braccia 5 in località “Campo grande” a confine con il podere di Citerna, i beni dello Spedale degli Innocenti e della Chiesa di S. M. a Bagnano. In alto è riportata la veduta della casa da lavoratore indicata in pianta con la lettera A. Dalla descrizione si apprende che il podere fu acquistato dagli Uffiziali della Torre come bene di Filippo Strozzi nel 1539.