Nella tavola è raffigurata la pianta del podere di Valercole, di pertinenza della fattoria granducale di Montevarchi, situato nella “Potesteria di Figline e nel Popolo di S. Romolo a Gaville”. Questo si estende lungo il borro omonimo e confina con i beni della Compagnia della Nunziatina, la via di Greve, i beni della Pieve di Gaville, i beni Cardi, il borro del Cesto, i beni del Principe Corsini e del Baron del Nero. Appartengono al podere anche un appezzamento di terreno posto in località le Valli e due appezzamenti posti in località la “Polloneta degli Amori”. La rappresentazione mette in evidenza l’uso e la sistemazione del suolo (terreno seminativo vitato, pioppato e pomato; bosco di querce), la suddivisione dei campi, i fossi di scolo e le strade interne. La casa da lavoratore con aia, pozzo e capanne si trova in prossimità del Borro di Valercole. In basso a sinistra è riportata la dichiarazione di approvazione della pianta sottoscritta il 6 ottobre 1783 da Paolo Pandolfini procuratore di Giovan Battista Feroni livellario del podere.