Si tratta della pianta del podere di Vicchio, posto nel “Popolo di S. Angelo a Vicchio, Potesteria di S. Casciano”. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (in parte terreno lavorativo olivato, vitato, fruttato e in parte sodo e boschivo “a fuoco”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi di scolo. Il tutto si estende su una superficie di stiora 431, panora 7, pugnora 6 e braccia 11 e confina con i beni dei Monaci degli Angeli, di Francesco Soderini, di Francesco Neretti (o Nerretti come riportato nella descrizione), della Chiesa di S. Angelo a Vicchio e con i poderi della Corte e de Ceppi. A destra, è riportata la veduta della casa da lavoratore, indicata in pianta con la lettera A. Il podere pervenne allo Spedale di S. Maria Nuova nel 1535 per donazione.