La pianta rappresenta i poderi del Giglio e del Casalino, posti nel Popolo di S. Cerbone a Castagneto, Podesteria dell’Ancisa. Sono evidenti l’uso e la sistemazione del suolo (terra “lavorativa, vitata, pasturata e querciata”), la suddivisione degli appezzamenti, le strade e i fossi scolo, di cui uno costituisce il confine fra i due poderi. Con le lettere A e B sono indicate le rispettive case da lavoratore, le cui vedute sono raffigurate a destra e a sinistra della tavola. L’intero corpo di terre si estende su una superficie di stiora 662, panora 6, pugnora 6 e braccia 10, e confina con i beni del dott. Filippo Maria Neri, i beni del marchese Bagnesi, i beni del sig. Giuliano Guidi, il borro della Meleta e il podere di Barberino. Dalla descrizione si apprende che il podere del Casalino fu acquistato dal sig. Francesco Brunacci nel 1635.