Si tratta del profilo longitudinale di un tratto del fosso Rigo (compreso nel circondario di imposizione a destra del torrente Sovata nella pianura di Giuncarico) con l’indicazione della pendenza del fondo, dell’argine sinistro, del livello delle acque magre e dell’alta piena e infine del fondo della controfossa che si trova sul lato sinistro. Il disegno è inserito all’interno di un breve rapporto scritto dall’ingegnere del circondario di Giuncarico Mario Rossi in relazione all’istanza avanzata dal mugnaio Giuseppe Fabbretti di Colonna per l’utilizzo delle acque del fosso Rigo per attivare il mulino che vorrebbe costruire in prossimità del ponte della Selicina (strada regia Emilia). L’ingegnere esprime parere contrario in quanto l’utilizzo delle acque renderebbe necessaria la costruzione di una serra per alzare le acque magre e condurle alla controfossa, provocando la sommersione dei terreni circostanti. In più la mancanza “di caduta” delle acque di rifiuto, essendo il livello delle acque magre, nel punto in cui dovrebbe essere edificato il mulino, superiore al gorello, impedirebbe l’esito di queste, impedendo il funzionamento del mulino e provocando danni alla campagna circostante.
La carta non è numerata e si trova all’interno della pratica n. 5 (anno 1856) “Corsi di Acqua. Fabbretti Giuseppe domanda di potersi servire delle acque del fosso Rigo di Colonna onde attivare un Molino”.