In seguito alla caduta di “vari pezzi” di materia tufacea dal Masso Leopoldino, detto anche Rocca Vecchia, l’ingegnere Antonio Lapi viene inviato a Sorano per eseguire un sopralluogo e valutare l’entità del problema. Sebbene non venga rilevato alcun imminente pericolo e la caduta dei massi non abbia provocato danni (come invece era avvenuto il 13 febbraio 1801), l’ingegnere valuta opportuno prendere dei provvedimenti esistendo “sempre il pericolo della rovina la quale può essere sollecitata da qualche scossa elettrica” (tellurica). Due sono i progetti: la demolizione lo scoglio o l’abbandono da parte degli abitanti delle case sottostanti e il loro trasferimento in un nuovo quartiere abitativo costituito da “due corpi di fabbrica” da realizzarsi nel piano posto al di sopra della Fortezza. Poiché il taglio del Masso risulta troppo costoso e sicuramente difficile e pericoloso, viene preso in considerazione il secondo progetto. Nella tavola sono riportati la pianta e l’alzato di uno dei due fabbricati, che sarà a due piani e costituto da ventiquattro appartamenti composti semplicemente da una camera ed una cucina. Si scrive nella relazione che “i detti quartieri i quali devono servire per persone miserabili, giacchè s’asserisce non essere al grado di costruirsi una nuova casa da loro medesimi, saranno composti di sole due stanze […]. Saranno queste sufficientemente grandi, perché possano dai rispettivi abitanti dividersi per comodo di formarvi qualche stanzetta”. Secondo il progetto ogni porta darà accesso a quattro appartamenti, due al piano terreno e due al primo piano.La spesa, calcolata in £ 36242.2.2, sarà a carico del Comune che potrà “ritrarre un’annua pigione dagli individui che l’abitano”.Tale progetto non viene attuato.La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione a cui questa è allegata.La carta viene attribuita ad Antonio Lapi che ha scritto la relazione. Si vedano anche le cc. 169r-170v, 172v-173r, filza 472.