Il governo granducale incarica anche l’architetto senese Alessandro Doveri di effettuare un sopralluogo e verificare le condizioni della Rocca Vecchia di Sorano. Dopo un attento esame della situazione egli, a differenza dell’ingegnere Antonio Lapi, ritiene che il Masso si presenti in un assetto tale da far ipotizzare un imminente crollo, a causa delle continue infiltrazioni d’acqua e per la mancanza di una base sufficientemente estesa. In più tutte le grotte presenti sono state realizzate dagli abitanti ad uso di cantine, fienili, botteghe e abitazioni con assoluta irregolarità e senza i necessari sostegni.L’architetto propone quindi di procedere per prima cosa con il taglio e il consolidamento del Masso mediante la realizzazione di un muro di sostegno e in un secondo momento con la costruzione di un nuovo quartiere abitativo ai piedi di questo.Nella tavola sono riportati gli alzati e le piante del piano terreno e dei piani superiori dei “due piccoli casamenti” da lui progettati, nei quali il Doveri combina economicamente dieci stanze cercando di dare una comoda distribuzione. L’undicesima stanza (perché undici erano quelle che componevano le varie casette smantellate per il taglio) formerà parte della casa di tale Giuseppe Camici e per questo non viene riportata in pianta.Il fabbricato indicato con la lettera A sarà costituto al piano terreno da tre stalle da assegnare ai sigg. Bandiera e Bacci, mentre al piano superiore da stanze ad uso abitativo da assegnare ai sigg. Gallozzi e Palloni. Il fabbricato indicato con la lettera B sarà invece costituito da quattro stanze ad uso abitativo, due al piano terreno e due al primo piano, da assegnare rispettivamente ai sigg. Palloni e Micheli e ai sigg. Santi e Pagliari.La spesa prevista per la realizzazione di questi due fabbricati ascende a £ 6903.16.10. Dopo aver consultato il matematico Pietro Ferroni assolutamente favorevole al progetto del Duranti, il granduca Ferdinado III nel maggio del 1820 approva i lavori. Questi avranno inizio nel luglio del 1820 e si protrarranno fino al 1822.La data attribuita alla carta è quella riportata nella relazione scritta dal Doveri. Si vedano anche le cc. 146v, 169r-170v, 172v-173r, 704 v, filza 472.