Si tratta di un’ottima rappresentazione policroma dell’argine destro del fiume Ombrone dalla Tenuta di San Martino (presso il fosso Barchetti) fino al punto in cui questo costeggia la via del Pozzino che da Grosseto conduce alla Trappola presso la tenuta della Migliorina, con l’indicazione delle pedate (di Maganza, de’ Mori, delle Vedove, de’ Barberi, de’ Crespi e Gorarella, del Gramignaio, della Coronella, del Salcino, del’Alberese, del Granduca e di Volta de’ Marmi), del canale Navigante, del fosso Maestro di Gorarella, della fossa scavata per togliere le acque alla rotta. L’argine viene “restaurato” nel 1815 dall’Uffizio dei Fossi di Grosseto in seguito ai danni provocati dalla piena del 17 ottobre del 1813. Si legge nella relazione scritta dal Passerini, alla quale la pianta era originarimante allegata, che nel primo tratto di argine, segnato in pianta con le lettere A ed E, non sono stati effettuati lavori di restauro ma solamente “accecate alcune buche o zane di spinose, tassi”, mentre nel secondo tratto, che va dal punto E al punto Y, l’argine è stato “rinfiancato” e sono state sistemate alcune “rotte”. Per quanto riguarda invece l’ultimo tratto dal punto Y al punto segnato con il n. XXI, vengono realizzati dei piccoli restauri. Nella tavola si riportano anche le sezioni trasversali che mostrano le variazioni della larghezza di cresta dell’argine e in particolare lungo l’argine i nomi dei proprietari frontisti e degli affittuari, indicati rispettivamente in rosso e nero (Propositura di Grosseto affittuario Antonio Panacci, cav. Guilio Bianchi con affittuario Francesco Ferri, Antonio Castelli con affittuario Eustachio Tornaini, etc…). A destra del foglio è presente anche una “descrizione dell’estensione delle fronti de’ terreni, che ogni Possidente ha limitrofe all’argine suddetto regolata in Canne di braccia cinque Fiorentine, escluse le pedate, che attraversano il detto argine di Ombrone”, nella quale si riportano, oltre ai nomi dei proprietari e degli affittuari, l’ubicazione e l’estensione (misura in piano di campagna, in golena e totale) delle proprietà. L’Uffizio dei Fossi stabilisce infatti di affidare il mantenimento dell’argine ai maggiori limitrofi possidenti. Da notare le loro firme nell’estremità sinistra della tavola a conferma della realizzazione dei lavori effettuati.La data viene attribuita in base alla documentazione scritta. La scala è di pertiche 100 di braccia fiorentine 5 (= 53 mm) per le lunghezze dell’argine, di braccia fiorentine 100 (= 145 mm) per le lunghezze dell’argine e distanze da osservarsi e di braccia fiorentine 50 (= 195 mm) per le sezioni.