La tavola mostra il territorio attraversato dal fiume Ema, compreso fra la proprietà dell’Ill.mo sig. Pier Francesco de’ Ricci e la Certosa di Firenze. Il disegno risulta molto preciso e dettagliato, grazie alla presenza della legenda numerata che riporta l’indicazione degli insediamenti e degli edifici sparsi, raffigurati in prospettiva, e dei terreni con le rispettive proprietà, probabilmente in funzione del versamento della tassa per la manutenzione del corso d’acqua. Oltre a quella De’ Ricci, già nominata, troviamo le proprietà Acciaioli, Riccardi, Dell’Antella, Tempi, Corbinelli, Dell’Asini, Antinori, Doni, Nuberti Strolli, Nobilo, Vecchietti, Gianfigliazzi e quelle ecclesiastiche rispettivamente del Priore di San Felice a Ema, dei Monaci della Certosa, dello Spedale di Santa Maria Nuova, delle Monache del Portico. Accurata risulta anche la rappresentazione dell’uso del suolo, mediante l’uso di sfumo di colore e simboli: compaiono vari boschetti utilizzati come ragnaie. Gli insediamenti e gli edifici sparsi si trovano, come possiamo vedere, soprattutto lungo le vie di comunicazione, quali la Strada maestra che viene dal piano di Ripoli e va al Galluzzo, la Strada Romana che va a Siena (con ponte), la Strada che viene dal Galluzzo e va a Pozzolatico (con ponte) e la Strada dei Tre Poderi. Da notare, infine, il mulino con cateratta e peschiera (11, 7, 6) sul fiume Ema.