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Borselli, Cammillo

A partire dal 1770, Camillo Borselli fu allievo di Pietro Ferroni e della sua scuola di matematica e idrostatica nello Studio Fiorentino, allestita per conto dell’amministrazione lorenese allo scopo dichiarato di “insegnare questa scienza a quelli che avessero voluto esercitare l’arte d’ingegnere”.

Borselli, almeno alla fine degli anni ’80 del XVIII secolo, ebbe studio a Firenze ove svolgevano apprendistato tanti aspiranti ingegneri architetti, a partire da Giuseppe Lazzerini.

Fu autore di innumerevoli disegni di mappe cabreistiche (restituite con modulo planimetrico-pittorico assai suggestivo), di strade, di bonifiche, dimostrando ottime capacità grafiche e precisione nella restituzione delle componenti paesistiche.

Borselli partecipò alla campagna di rilevamento topografico dei beni fondiari e insediativi delle quattro fattorie lorenesi di Pitigliano, Sorano, San Giovanni alle Contee e Castell’Ottieri, come operazione propedeutica all’alienazione del vasto patrimonio pubblico (disposto con mp  del 2 maggio 1781), effettuata da quattro giovani ingegneri granducali (appunto il Borselli con Antonio Capretti, Stefano Diletti e Salvatore Piccioli), allievi del matematico Pietro Ferroni, con prescrizioni date dal capo ingegnere Giuseppe Salvetti di redigere mappe alla “medesima scala degli Estimi”, cioè del catasti geometrici che dal 1780 in poi si stavano realizzando, a titolo sperimentale, in varie Comunità del Fiorentino (Valdinievole e Montagna Pistoiese) e del Senese: non a caso, si sa che Camillo Borselli il 26 ottobre stava proprio lavorando al catasto della Montagna Pistoiese, probabilmente come Salvatore Piccioli che in quei giorni era anch’egli a Pistoia.

Le operazioni nell’antico territorio delle Contee iniziarono il 29 novembre 1781, con ciascun ingegnere che era coadiuvato da quattro canneggiatori. La responsabilità dell’impostazione del lavoro ricadde nel più esperto, cioè Capretti. I nostri topografi comunque lavorarono intensamente in équipe fino al 20 giugno 1782, quando dovettero sospendere il lavoro a causa dei gravi pericoli – la malaria – correlati all’estate maremmana. Le operazioni ripresero nell’autunno 1782 e furono nuovamente sospese nel giugno 1783. L’ultima campagna durò dall’autunno 1783 alla primavera 1784. In realtà, durante la seconda e soprattutto la terza campagna, questo o quell’ingegnere (soprattutto Capretti e Piccioli) dovettero abbandonare alcune volte le Contee per svolgere missioni in Valdichiana e nella pianura grossetana (Rombai, 1982, p. 19).

Non venne mai costruita (a causa dei costi ritenuti troppo elevati) la carta d’insieme dell’intero territorio delle Contee di Pitigliano e Sorano: in relazione al patrimonio granducale, furono invece disegnate 13 carte relative a più corpi di tenute riunite, 39 carte di singole tenute, 48 mappe di singoli poderi, 61 mappe di appezzamenti di varia estensione, 21 planimetrie di fabbricati rurali, 27 planimetrie di fabbriche civili e militari ubicate nei centri abitati e 6 planimetrie di edifici religiosi, per un totale di 215 figure; in relazione a beni di particolari (vigne, orti e fabbricati) tenuti con patti livellari, furono poi disegnate altre 22 planimetrie.

Complessivamente, dunque, le rappresentazioni disegnate tra il 1782 e il 1784 dai quattro ingegneri Borselli, Capretti, Diletti e Piccioli risultano 237 (sono conservate in rotoli e cartelle in ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, nn. 174, 201-287, 439 e 459-460): esse si qualificano come mappe geometriche di tipo catastale (ma con ricorso ai simboli e cromatismi della tradizione agrimensoria per restituire le varie destinazioni d’uso del suolo), con il nord in alto e in scala conforme di 1:3000 per i terreni e di 1:150 per i fabbricati (Rombai, 1982, pp. 22-25).

E’ autore nel 1788 della pianta della cerchia muraria di Prato (la mappa, assai accurata, è autenticata dai periti delle parti in causa: Gaetano Bercigli per la Comunità di Prato, Antonio Bicchi per lo Scrittoio delle Regie Possessioni granducali e Marco Moretti) (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, n. 178, e ASF, Miscellanea di Piante, n. 581) e di alcuni bei cabrei di possessi granducali della Valdichiana, a partire da quello della fattoria di Frassineto del 1801 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, t. XLI) (Ginori Lisci, 1978, pp. 152, 259 e 268; Rombai, 1982, p. 84).

 
Produzione cartografica

Copia di una mappa di terreni poderali della campagna fiorentina, 1764 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 137a);

Pianta di tre opifici idraulici (due mulini ed un frantoio) della Contea di Pitigliano di proprietà granducale, 1782 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, n. 213);

Pianta di un podere nella Comunità di Pitigliano, 1784 (in ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, n. 248);

Pianta della cittá di Prato con le ripe e i terreni contigui alle mura allivellati dal Reale Scrittoio a diversi particolari, fatta in occasione di una causa vertente fra la Comunitá di Prato, i livellari di dette ripe ed il Reale Scrittoio, 1788 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, n. 178, e ASF, Miscellanea di Piante, n. 581);

Cabreo della Reale Fattoria di Frassineto con i disegni in dettaglio dei 29 poderi che la componevano, 1801 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, t. XLI).

Riferimenti bibliografici e archivistici

Ginori Lisci, 1978, pp. 152, 259 e 268; Rombai, 1982, pp. 19 e 84; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 126 e 404; Barsanti e Rombai, a cura di, 1994, p. 163; Toccafondi, 1996, pp. 156 e 160; Barsanti, Bonelli Conenna e Rombai, 2001, pp. 69 e 84; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni.

Anna Guarducci

Mappe

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