Nato nel 1742 a Firenze, Bernardo Fallani si forma nell’ambito culturale dell’Accademia del Disegno, di cui era allora professore di architettura Giuseppe Ruggeri (1708-1772), che ricopriva il ruolo di primo architetto nello Scrittoio delle Regie Fabbriche; dopo la morte di Ruggeri, nel 1772 è sicuramente a Roma allievo dell’architetto senese Paolo Posi (1708-1776) (ASF, Scrittoio delle Fortezze e fabbriche. Fabbriche Lorenesi, f. 1232).
Fallani viene assunto nel 1768fra il personale tecnico dello Scrittoio delle Regie Fabbriche, dove nel 1782 ricopre il ruolo di capo fontaniere. Come tecnico dello Scrittoio è impegnato in quasi tutti i cantieri più importanti aperti negli ultimi decenni del secolo: nel 1769 lavora a Firenze alla progettazione delle librerie degli Uffizi, operando in collaborazione con Costantino Orsi (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 139 a-d) che lo affianca anche nei lavori alla Magliabechiana (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 159 a-c); nel 1771 esegue i rilievi di Or San Michele (AMFEC, 129-130), nel 1780 è impegnato nel cantiere delle terme di Montecatini (ASF, Scrittoio delle Regie Possessioni, f. 1368) e successivamente, 1788-1789, nella progettazione di decine di edifici doganali per i quali, con la collaborazione del disegnatore Costantino Orsi, realizza i disegni che ne mostrano l’inserimento nel territorio di pertinenza (ASF, Miscellanea di Piante, n. 292 bis).
Viene incaricato di eseguire perizie e relazionare sullo stato delle mura urbane di Siena e di Firenze, e, fra il 1785 e il 1787, di stimare le compagnie religiose soppresse dal granduca Pietro Leopoldo in vista di una loro diversa destinazione o alienazione (ASF, Patrimonio Ecclesiastico 389, f. 496). Fallani si specializza soprattutto nei restauri delle facciate di alcuni palazzi fiorentini come, ad esempio, il Palazzo dell’Arte della Lana (il cui rilievo è conservato al GDSU). Tra il 1775 e il 1778 realizza il progetto per la costruzione della palazzina della Livia in Piazza S. Marco a Firenze (AMCFE, 0518). Alla fine degli anni ’80 del secolo nel suo studio professionale svolgono apprendistato diversi giovani aspiranti architetti, tra cui il pratese Giuseppe Valentini e il fiorentino Pietro Conti.
A lui si devono interventi significativi in campo dell’edilizia religiosa: nel 1771 realizza il fronte tardo barocco della chiesa di S. Verdiana a Castelfiorentino, nel 1780 cura il progetto di ristrutturazione di parte del Conservatorio delle Moltalve (AMFCE, 234, con il rilievo del complesso e del giardino); nel 1783 progetta e costruisce la nuova chiesa curata del Romitorio al Pino a Firenze e quella di S. Leopoldo a Boscolungo (oggi Abetone), eretta nel 1784 lungo la nuova strada modenese.
Cura inoltre il restauro del convento di S. Marco a Firenze, di San Niccolò in Cafaggio e dell’ex spedale di S. Matteo all’Accademia delle Belle Arti, 1787 (AMFCE, 0282-289), di S. Frediano in Cestello e dell’oratorio della Compagnia della SS. Annunziata, nonché la trasformazione interna della chiesa dello Spedale degli Innocenti nel 1785 (AOIF, Filza di disegni). Nel 1791 è incaricato del riordino dell’esterno di Palazzo Vecchio di cui esegue i rilievi, mentre nel 1798 porta a termine la costruzione del nuovo Casino Torrigiani in via del Campuccio. Fra il 1790 e il 1792 Fallani è impegnato nella ristrutturazione di alcuni antichi edifici a Firenze e ad Arezzo con nuove destinazioni a carattere militare; mantiene il ruolo di architetto regio nello Scrittoio fino al 1804, quando muore il 16 settembre trovando sepoltura nella chiesa della Badia a Settimo.
Per quanto riguarda la specifica attività di cartografo, è possibile che a Fallani ed ai suoi collaboratori, in virtù dello stretto e continuativo legame del gruppo con lo Scrittoio delle Regie Fabbriche, possano essere attribuiti i “monumentali” cabrei (contenenti oltre 200 mappe di grandissimo pregio eseguite utilizzando come fonte le numerose piante allora conservate negli Scrittoi delle Possessioni e delle Fabbriche e prodotte in grandissima parte negli anni della Reggenza lorenese), relativi alle proprietà granducali, ville e fattorie, situate in Toscana e a Roma, oggi conservati a Praga (SUAP, RAT 48-52), ordinati dal granduca Pietro Leopoldo nel 1776-77, in un periodo quindi successivo a quello della realizzazione dei cabrei per l’Ospedale di S. Giovanni di Dio a Firenze, da lui disegnati fra il 1771 e il 1773, un’opera che si distingue per eleganza d’impostazione e raffinatezza grafica, in cui l’autore si avvale della moderna tecnica a trompe-l’oeil per rappresentare gli appezzamenti di terra al pari delle abitazioni rurali e civili. Le mappe, circa cinquanta sono sapientemente colorate con lumeggiature in oro e sono poi arricchite da vivaci scene di campagna in cui appaiono anche i “tavolatori” intenti all’uso degli strumenti di misurazione (ASCF, Archivio dello Spedale di S. Giovanni di Dio, Effetti e sbozzi dei Beni di campagna, n. 181).
Fra le carte a lui sicuramente ascrivibili vi sono la Pianta della Real Villa di Cerreto Guidi con l’indicazione dei confinanti e dell’estensione del terreno che occupano ai piedi della medesima, 1770 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 676), la Veduta della cava di marmo statuario nel Monte Romolo a Campiglia, 1772 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi,f. 1984/18), le Piante di Palazzo Pitti a Firenze, 1774 (SUAP, RAT 303/a-e) e le molte Piante e prospetti delle nuove Dogane, redatte fra il 1785 e il 1790: Massa Marittima, Monterchi, Cortona, Lago Trasimeno, Abetone, Bientina, Arezzo, Sansepolcro, Montepulciano, S. Casciano dei Bagni (con Giuseppe Valentini), Pescia, Barberino di Mugello, Firenzuola, Vernio e Palazzuolo sul Senio (con Francesco Marinelli), Vellano presso Pescia, Bientina, S. Croce sull’Arno (con Gaetano Magrini), Sambuca Pistoiese (ASF, Miscellanea di Piante, n. 292 bis).
Produzione cartografica
Cabrei con oltre 200 mappe delle proprietà granducali, ville e fattorie, situate in Toscana e a Roma, attribuzione con altri ingegneri, 1776-77 (SUAP, RAT 48-52);
Cabrei dei beni dell’Ospedale di S. Giovanni di Dio a Firenze (con circa 50 mappe), 1771-73 (ASCF, Archivio dello Spedale di S. Giovanni di Dio, Effetti e sbozzi dei Beni di campagna, n. 181);
Pianta della Real Villa di Cerreto Guidi con l’indicazione dei confinanti e dell’estensione del terreno che occupano ai piedi della medesima, 1770 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 676);
Veduta della cava di marmo statuario nel Monte Romolo a Campiglia, 1772 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi,f. 1984/18);
Piante di Palazzo Pitti a Firenze, 1774 (SUAP, RAT 303/a-e);
Piante e prospetti delle nuove Dogane, con Giuseppe Valentini, Francesco Marinelli, Gaetano Magrini, Costantino Orsi e Pietro Conti, 1785-90 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 292 bis).
Riferimenti bibliografici e archivistici
Almanacco fiorentino, 1782; Archivio di Stato di Firenze, 1991, pp. 142-151 e 416-426; Barsanti, Bonelli Conenna e Rombai, 2001, pp. 38, 100, 115, 155, 165, 212, 230-231, 273, 302-303, 335, 337, 345, 354 e 357; Ginori Lisci, 1978, pp. 103, 106, 172 e 285; Melis e Melis, 1996; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 127-128, 135-136, 260-272 e 430; Stante, 1992-1993; Vivoli, 1992, p. 81; Toccafondi, 1996, pp. 156 e 160; Bonelli Conenna, Brilli e Cantelli, 2004, p. 395; ASF, Scrittoio delle Fortezze e fabbriche. Fabbriche Lorenesi; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Scrittoio delle Regie Possessioni; ASF, Patrimonio Ecclesiastico; ASCF, Archivio dello Spedale di S. Giovanni di Dio; AMFEC; AOIF, Filza di disegni; SUAP, RAT; GDSU.
Gabriella Orefice