Ingegnere senese, allievo di Leonardo Ximenes, operò a lungo al servizio del governo granducale, in special modo in territorio senese.
Collaborò soprattutto con Ximenes sia per progetti di bonifica sia per importanti lavori al sistema stradale. Nella sua carriera – documentata fra il 1768 e il 1813 circa – realizzò decine e decine di progetti corredati di relazioni e cartografie.
Nonostante tanta operosità, il granduca Pietro Leopoldo definiva severamente il Nini un operatore “di limitata capacità, mediocre soggetto da non se ne fidare nelle sue relazioni”! (Pietro Leopoldo, 1969, I, p. 96).
Sotto la direzione del matematico scolopio progettò lavori al fiume Astrone nel Cortonese nel 1765-66.
Nel 1768, Nini fu eletto deputato per le visite ed ispezioni alle fattorie di Valdichiana con il compito di documentare – insieme a Giovanni Franceschi – le condizioni di precarietà e di affollamento delle case contadine: il lavoro venne concluso nel 1775 (Di Pietro, 2005, p. 124).
Nel 1770 si occupò di progetti di sistemazione viaria nella comunità di S. Casciano dei Bagni, nell’ambito di un più vasto programma di miglioramento della viabilità carrozzabile voluto dal granduca. Il lavoro fu eseguito in collaborazione con Bernardino Fantastici, coautore dei disegni relativi (in ASS, Piante dei Quattro Conservatori, nn. 82 e 89).
Nel 1775, Nini venne incaricato di assistere ai lavori di costruzione della Strada Lauretana (Sterpos, 1977, p. 28).
Il lavoro stradale più importante fu relativo alla strada Modenese. Ximenes lo nominò assistente già alla fine del 1767 e con l’aiuto dei colleghi Fini e Ciocchi provvide ad effettuare le misurazioni e livellazioni dell’intero percorso con i ponti e le poste da costruire. Sotto la guida di Ximenes, gli assistenti Nini e Fini eseguirono misurazioni e lavori tra il 1767 e il 1770, vale a dire “sterri, scassi, ripieni, fogne e massicciate”, nonché muri, ponticelli e ponti importanti (quello sull’Ombrone, e in parte quello della Lima). Fu anche compiuto il rifacimento dell’intero tronco Pistoia-Filiera-Ponte Asinaio. Nel 1771, poi, il matematico incaricò Nini “di ristudiare tutto il tracciato dalla Lima al confine. In particolare, nel 1772 Nini progettò il tratto fra il fosso di Botraia e il valico dell’Abetone con i due ponti monumentali sulla Lima e sul Sestaione, e presentò la sua relazione il 1° maggio 1772. Egli proponeva di correggere la “linea Anastagi” fino al fosso della Botraia, ma con gli accorgimenti di utilizzare quasi tutto il lavoro fatto dall’impresario Tosi. Per il rimanente presentava la livellazione di due tracciati, lasciando ai superiori di decidere. Il primo tracciato si sviluppava nella valle della Lima e misurava 22.695 braccia di cui oltre 9000 “difficili e dispendiose”. Il secondo seguiva a ritroso il Sestaione; era un poco più facile, ma più lungo: 24.734 braccia. Venne preferita nella primavera del 1774, dopo che il granduca ebbe fatto visitare la strada dall’ingegner Salvetti, la “linea della Lima” che scavalcava il Sestaione presso la confluenza con la Lima stessa, toccava Piano di Cici, Pianosinatico e Piano di Livogno, e nella parte più alta attraversava la macchia di Boscolungo, particolarmente adatta con i suoi “bellissimi abeti” a riparare i viaggiatori dai venti (Sterpos, 1977, pp. 25-26).
Attese ai lavori della via Ximeniana fino al 1777 quando il suo posto fu preso da Grobert. Sempre nel 1772 collaborò ancora con Ximenes per ricercare – attraverso la costruzione di un profilo di livellazione – la linea migliore onde tracciare la nuova strada Modenese sul tratto montano più difficile, con i tornanti da condurre al valico di Boscolungo poi Abetone, o passando per la valle della Lima o per quella del Sestaione, con l’ultima delle quali venne poi approvata dal granduca.
Fra il nel 1773 e il 1776 diresse la bonifica di Pian del Lago, piccola zona umida ai piedi della Montagnola Senese.
Sempre con Ximenes, all’inizio del 1775 effettuò la visita alla strada Aretina, al Canale Maestro e ai torrenti Lota e Vingone in Valdichiana.
Da segnalare che il matematico Ximenes – nella Memoria sulla Carta Geografica della Toscana e sul suo Estimario presentata al governo il 26 dicembre 1777 – inserì il nome di Nini (insieme a quelli di Grobert e Bombicci) fra gli ingegneri che avrebbero potuto affiancare i geodeti ed astronomi toscani (fra i quali l’altro collaboratore Francesco Puccinelli) per la costruzione della Carta Geografica della Toscana.
Il lavoro idraulico più impegnativo fu senz’altro l’assistenza alle operazioni della bonifica ximeniana di Castiglione della Pescaia prestata fra il 1765 e il 1780 insieme ai colleghi Ciocchi, Fini e Puccinelli.
Fra il 1779 e il 1785 collaborò ancora con Ximenes ai lavori di riscontro dei confini controversi nella Maremma pisana e grossetana fra il Ganducato e il Principato di Piombino e non poche delle carte dalla salda impostazione planimetrica redatte, in funzione dell’accordo fra i due Stati, insieme all’ingegnere piombinese Giacomo Benassi, furono firmate proprio da Nini: è il caso delle carte dei confini in Val di Cornia (sono tutte in ASF, Miscellanea di Piante, nn. 37 e 517), della Val di Pecora (ivi, nn. 507, 516 e 764), di Pian d’Alma e Gualdo (ivi, nn. 58, 501, 513-514, 518, 520-522, 531, 535 e 545), della sezione nord-occidentale della pianura di Grosseto tra la Bruna e il lago padule di Castiglione (ivi, nn. 503, 506, 515, 519 e 523-529; per altre carte vedi anche ASGr, Ufficio dei Fossi, n. 17, c. 688r, sc. 18 e c. 689, sc. 19).
Contemporaneamente, per la precisione nel 1781-83, seguì Ximenes ai lavori di riparazione dell’acquedotto di Castiglione della Pescaia e collaborò col matematico anche per le questioni dei mulini sull’Arbia e della permuta di beni fra i certosini di Pontignano e la famiglia Placidi nel podere S. Arcangelo lungo l’Ombrone presso Asciano.
Nel 1782, Nini propose la ricostruzione del ponte di Macereto sulla Strada Siena-Grosseto (Sterpos, 1977, p. 31).
Nel 1782-84 intervenne nella bonifica del Padule d’Orgia, nei pressi di Siena, realizzando, in collaborazione con l’ingegnere Bernardino Fantastici, diversi disegni dell’area e dei corsi d’acqua con i relativi profili (in ASS, Piante dei Quattro Conservatori, nn. 276-279 e, attribuito, n. 283); il lavoro fu compiuto sulla base di rilievi e misurazioni effettuati nei primi del maggio dello stesso anno sotto il diretto controllo del matematico Ximenes.
Nel 1785 seguì pure i lavori al fiume Orcia e al nuovo ponte progettato da Ferroni alla strada Senese Romana.
Alessandro Nini progettò nel 1787 la strada tra Chiusi e Chianciano e quella “per comunicare ai Bagni di San Casciano.
In previsione della vendita degli estesi beni granducali dell’area, nel 1780, redasse – sotto la direzione di Ximenes – la grande Pianta topografica del Marchesato di Castiglione in scala di 1:8000 circa (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, n. 109), che presenta un’impostazione planimetrica di tipo moderno e restituisce con grande esattezza l’articolata realtà paesistico-ambientale dell’antico feudo; a parte, sono disegnate in ingrandimento le piante dei paesi di Castiglione e Tirli. Tale rappresentazione può definirsi grandiosa, sia per le notevoli dimensioni, sia per l’immagine complessiva (attenta e ricchissima di particolari) che offre del paesaggio agrario maremmano con tutte le sue singole componenti, compresi i due centri abitati principali resi planimetricamente e in alzato (addirittura con utilissime indicazioni circa l’utilizzo dei fabbricati); da sottolineare anche l’apparato decorativo, con un elaborato cartiglio ed una elegante cornice (Barsanti, 1984, p. 149 e fig. 47).
Nel 1805 ricopriva il ruolo di Ingegnere alle dipendenze dello Scrittoio delle Regie Fabbriche a Siena.
Il 31 agosto 1807 risultava inserito nel “Ruolo dei Provvisionati […] delle Comunità della Provincia Superiore Senese”, con 7 anni di servizio e un onorario di 840 lire (ASF, Depositeria Generale, Parte Antica, f. 1648, I, ins. 100).
L’ultimo lavoro documentato è il progetto, in diversi disegni, del Palazzo Reale di Siena, eseguito nel 1813 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, 562-567).
Produzione cartografica
Profilo della Strada, che dà San Casciano porta ai Bagni, nel quale si fà vedere la pendenza della medesima, li scolmi, che possano farvisi, e la mutazione, che si propone nel tratto segnato A B, per render meno inclinato, e più agevole il Declive della medesima, 1770 (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 89);
Pianta dimostrativa l’andamento delle due linee livellate per le valli del Sestaione e della Lima, ad oggetto di scegliere la migliore per costruirvi sopra il termine della nuova Strada Pistoiese ecc., 1771 (Sterpos, 1977, pp. 7, 25-26, 28 e 31);
Pianta dell’andamento del corso presente dei torrenti Ampio e Castigliano, dal Lago di Castiglioni o dell’Abbadiola fino alle radici dei monti, dai quali scendono e Pianta dell’adiacenze di detti torrenti, 1781 (ASF, Piante dello Scrittorio delle Fortezze e Fabbriche, 58);
Pianta e profilo di un tronco del Fiume Arbia dal ponte nella Strada Romana fino alla confluenza della Sorra in detto fiume, luglio 1781 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, 605).
Pianta d’un tronco del Fiume Mersa, e del Torrente Serpenna nella loro confluenza, ove si vedono i lavori, che converrebbe farsi, perchè l’Influente si unisca felicemente col Recipiente. Profilo della Livellazione del Torrente Serpenna dalla confluenza colla Mersa fino al Ponte al Frasso, attr., 1782 (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 283);
Profilo del Fosso della Serpenna dal suo sbocco nel fiume Merse fino al paletto XX della livellazione posto al di sopra del Ponte al Frasso canne 190 Fiorentine, 1784 (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 277);
Sezioni del fosso della Serpenna dal paletto XX fino alla via della Querciola al di sopra del distretto, N° V, [1784] (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 279);
Sezioni del fosso della Serpenna nel tronco interposto fra la confluenza del fiume Merse ed il paletto XX della livellazione posto al di sopra del Ponte al Frasso canne 190 Fiorentine, con Bernardino Fantastici [1784] (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 278);
Riferimenti bibliografici e archivistici
Pietro Leopoldo, 1969, I, p. 96; Sterpos, 1977, pp. 7, 25-26 e 28; Cresti e Zangheri, 1978, p. 168; Barsanti, 1984, p. 149 e fig. 47; Barsanti e Rombai, 1987, pp. 11, 14, 43, 72, 81, 92 e 190; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 77, 379-388 e 477; Tognarini, a cura di, 1990, p. 130; Vichi, 1990, pp. 74-76; Barsanti e Rombai, a cura di, 1994, passim; Barsanti, Bonelli Conenna e Rombai, 2001, pp. 26, 33-35 e 96; Di Pietro, 2005, p. 124; ASF, Depositeria Generale, Parte Antica; ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni; ASF, Piante dello Scrittorio delle Fortezze e Fabbriche; ASS, Piante dei Quattro Conservatori; ASGr, Ufficio dei Fossi.
Anna Guarducci