Neri Zocchi fu allievo di Pietro Ferroni, a partire dal 1770, e della sua scuola di matematica e idrostatica nello Studio Fiorentino, allestita per conto dell’amministrazione lorenese allo scopo dichiarato di “insegnare questa scienza a quelli che avessero voluto esercitare l’arte d’ingegnere” (Barsanti e Rombai, a cura di, 1994, p. 163).
Insegnò Ingegneria all’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
Con rescritto del 17 giugno 1776 Neri Zocchi fu destinato in aiuto all’ingegnere Gio. Giorgio Kindt, presso il Magistrato dei Nove Conservatori, affinché si rendesse pratico nella questione delle confinazioni giurisdizionali. Con altro rescritto del 18 maggio 1782, “separata dalla Camera la branca dei confini”, ormai pratico in simili operazioni, fu destinato, sempre come collaboratore del Kindt, ad occuparsi esculsivamente dei confini (Rombai, 1987, p. 412; Cresti e Zangheri, 1978, p. 33).
Dagli ultimi anni del XVIII secolo fino al 1824 ricoprì il ruolo di Ingegnere della Camera di Comunità, Luoghi Pii, Strade e Fiumi dello Stato Fiorentino.
Tra il 1780 e il 1784, fece parte, assieme a Antonio Capretti, Donato Maria Fini e a Ciocchi, della deputazione (coordinata da Ximenes) incaricata di risolvere la questione confinaria fra Pontremoli e Stato di Genova; negli stessi anni intervenne anche, sempre nella stessa area, in questioni confinarie fra privati, producendo disegni ed una relazione scritta (Raffo Maggini, 2001, pp. 21 e 31-41).
Nel 1783-85, si occupò di progettare i lavori di costruzione del nuovo ponte sul Rufina, a sud di Firenze, connessi alla rotabilizzazione della strada per Dicomano e S. Godenzo, progettata dall’ingegner Giuseppe Salvetti, (il disegno del ponte fu firmato dall’ingegner Neri Zocchi, mentre soprintendente ai lavori fu Raffaello Paganelli): la strada fu ultimata nel tratto di valico verso la Romagna soltanto negli anni trenta del XIX secolo, con l’apertura del passo del Muraglione.
Nel 1780-85 fu in Valdichiana al seguito del matematico Pietro Ferroni e dei suoi allievi per eseguire colmate in Val di Tresa e alle Bozze di Chiusi. Queste operazioni furono eseguite nell’area di confine fra Granducato e Stato Pontificio grazie alla stipulazione nel 1780 del concordato definitivo fra i due Stati che venne preparato da una memoria stesa da Ferroni stesso e dal matematico papale Pio Fantoni (memorie in ASF, Segreteria di Finanze ante 1788, f. 879, mazzo I) (Barsanti e Rombai, a cura di, 1994, p. 174).
Con altri colleghi, Zocchi è autore delle cartografie (ben otto tavole tra profili, sezioni e spaccati con la Pianta della pianura di Valdichiana fra il Callone Pontificio e il Lago di Chiusi che comprende ancora un tratto del Fiume Tresa colla campagna adiacente fino alla confluenza del Torrente Maiano, per le incisioni di C. Colombini, G. Vascellini e B. Eredi) che illustrano il Concordato del 1780 fra Pio VI e Pietro Leopoldo intorno alla Bonifica delle Chiane nei territori di Città della Pieve e Chiusi, volume edito a Firenze dallo stampatore Cambiagi nel 1788 per far conoscere e celebrare lo storico accordo di confinazione tra i due Stati (Gabellini, 1987, pp. 149 e 159).
Tra la fine del 1783 e l’inizio del 1784 fu incaricato, con Rescritto Granducale, di ispezionare il progetto per alcuni lavori di riammodernamento dello Spedale di S. Fina a S. Gimignano elaborato da Francesco Sodi e da Francesco Giuntini nel 1782 per conto della Camera delle Comunità dello Stato Fiorentino. Lo Zocchi realizzò due nuove planimetrie apportando delle modifiche a quella del Sodi, e le inviò (con lettera di accompagnamento del 4 febbbraio 1784), con allegata una dettagliata relazione, all’allora sottoprovveditore della Camera delle Comunità Bindo Peruzzi (i disegni del Sodi e dello Zocchi sono in BCSG, Cartoteca, nn. 19 e 15-16; quelli del Giuntini in ASCG, Y, 27, pp. 329-330 e 30, pp. 63-64).
Nel 1802 elaborò il progetto (con disegni in pianta e prospetti in ASCSG, Y, 52, p. 466) di un ponte a due archi in muratura da costruire sul Fiume Fosci, sulla strada da S. Gimignano a Colle di Val d’Elsa; un progetto dello stesso manufatto era già stato presentato nuna quindicina di anni prima dall’ingegnere Marco Moretti.
Al 31 agosto 1807, figurava nel “Ruolo degli impiegati della Camera delle Comunità rimasti Soppressi in Seguito dell’Occupazione della Toscana eseguita nel Dicembre 1807 dal Governo Francese”, come primo ingegnere nella Magistratura di Ponti e Strade del dipartimento di Livorno, con 6 anni di servizio (ASF, Depositeria Generale, Parte Antica, f. 1648, I, Ins. 86).
Tra il 1807 e il 1809 svolse servizio come Ingegnere di Comunità a Livorno, dove si occupò anche dei lavori all’acquedotto.
Nel 1810 ricopriva il posto di “Ingegnere ordinario di 1° classe incaricato nel Circondario Nord di Firenze per il Servizio Imperiale di Ponti ed Argini”; in questa veste fu autore di numerosi progetti si in campo architettonico che stradale e idraulico, sempre sotto la supervisione dell’ingegnere responsabile Guglielmo Goury.
Nel 1811 redasse il progetto per urgenti lavori di consolidamento ad una delle pile del Ponte S. Trinita a Firenze (Orefice, 2002, p. 74).
Intorno al 1812-1813 progettò il tratto Cafaggiolo-Fontebona della Strada Parigi-Roma ed un ponte sulla stessa, realizzando anche alcune carte di planimetrie e profili (in AMFCE, nn. 2372, 2374 e 2376); il lavoro dello Zocchi venne vistato dall’ingegnere capo di Ponts et Chaussées Goury il 14 novembre del 1812.
Nello stesso periodo si occupò anche di progetti relativi all’attraversamento dell’Arno a nord di Firenze, tramite nuovi scali e il miglioramento del servizio di traghettamento con nuovi battelli addetti al trasbordo di merci e passeggeri I materiali, anche cartografici, presentati dallo Zocchi al Goury il 22 novembre 1812 ed approvati ai primi di gennaio dell’anno successivo, riguardavano in particolare i traghetti della Massolina (Pelago), del Moro, di Rovezzano e dell’Anchetta (Bagno a Ripoli), oltre a due traghetti sulla Sieve (in ASF, Prefettura dell’Arno, f. 461; Orefice, 2002, pp. 76 e 84).
Realizzò vari progetti relativi a palazzi fiorentini, acquedotti (Empoli) e strade.
Fra questi si ricorda il disegno per la nuova porta Ferdinanda (attuale Porta Trento e Trieste) ad Arezzo, costruita nel 1816 all’imbocco del percorso cittadino della strada per Ancona, detta anche Strada “dei due mari” in quanto doveva collegare Livorno con l’Adiatico.
Dal 1815 al 1818 sovrintese alla costruzione dell’ultimo tratto della nuova Strada rotabile Casentinese, che venne classificata come “Strada Provinciale del Casentino”.
Nel 1822 era ancora indicato come primo ingegnere della Camera delle Comunità di Firenze.
In quell’anno si occupò del tratto della Strada Regia Fiorentina nella Comunità di Pontedera e, in data 30 aprile, realizzò due disegni con piante, sezioni e prospetti (in ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, f. 128, fasc. 74, c. 105), in collaborazione con l’ingegnere Bartolomeo Silvestri (questo incaricato dal signor Michele Matar proprietario di terreni espropriati) e con il perito dell’Uffizio dei Fiumi e Fossi di Pisa Iacopo Formichi.
Fra i suoi allievi, si ricordano: Lorenzo Materassi, che, nel 1828 (nell’inoltrare domanda di assunzione presso l’Ufficio dei Fiumi e Fossi di Grosseto), dichiarava di avere appreso “la professione d’Ingegnere sotto la scuola del defunto Ingegnere Zocchi (in ASF, Soprintendenza alla Conservazione del Catasto poi Direzione Generale delle Acque e Strade, ff. 1-2).
Uno degli ultimi incarichi furono le operazioni per l’apertura di una nuova strada presso Volterra, insieme a Luigi Kindt e Alessandro Manetti e altri aiutanti, fra cui l’ingegnere Giuseppe Gabrielli, nel ruolo di “primo ingegnere” nella Camera delle Comunità, carica che mantenne fino alla sua morte, avvenuta nel 1824; il suo posto fu ricoperto da Luigi Kindt (ASF, Soprintendenza alla Conservazione del Catasto poi Direzione Generale delle Acque e Strade, ff. 1-2).
Produzione cartografica
Disegno sulla controversia tra Antonio Paracchi e Costa Reghini rilevata nel 1781 dall’ingegnere Neri Zocchi, 1781 (SASPont, Antico Comune, Atti Civili).
Pianta di un territorio senese per questioni confinarie fra comunità, 1792 (ASS, Piante dei Quattro Conservatori, n. 244);
Plan de la Route (1.er Classe n. 6) de Paris à Rome et à Naples par le Simplon et Milan, dans sa Partie où elle traverse le 1.er Ravin de Castro, entre les bornes miliaires XXVIII et XXVII (de Florenze) et du Projet de Corretion et Rectification de la dite Partie de Route et de l’Emplacement d’un nouveau pont sur le dit Ravin au-dessus du Pont actuel en ruine, 30 settembre 1812 (AMFCE, n. 2374);
Progetto di sistemazione del traghetto sull’Arno di Rovezzano a monte di Firenze, 1812 (ASF, Prefettura dell’Arno, f. 461) ;
Progetto per la costruzione del Ponte sul Torrente Carza in Val di Sieve, 20 novembre 1813 AMFCE, n. 2376);
Plan indicatif des Terrains à occuper, pour l’execution de Project de la 4.me Correction et Rectification de la partie de Rpute […], 20 novembre 1813 (AMFCE, n. 2372) ;
Pianta del ponte di Pontedera per un progetto di modifica, 1814 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, f. 11, fasc. 74, c. 7).
Riferimenti bibliografici e archivistici
Cresti e Zangheri, 1978, p. 239; Vichi, 1986, p. 108-113; Gabellini, 1987, pp. 149 e 159;Rombai, 1987, p. 412; Cresti, 1987, p. 180; Vichi, 1990, pp. 49-50; Barsanti e Rombai, a cura di, 1994, pp. 163 e 174;Caciagli e Castiglia, 2001, pp. 135, 307 e 355; Raffo Maggini, 2001, pp. 21 e 31-41; Orefice, 2002, pp. 74-84; SASPont, Antico Comune, Atti Civili; AMFCE ; BCSG, Cartoteca; ASCG; ASCSG; ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa; ASF, Soprintendenza alla Conservazione del Catasto poi Direzione Generale delle Acque e Strade; ASF, Depositeria Generale, Parte Antica; ASF, Segreteria di Finanze ante 1788; ASF, Prefettura dell’Arno; ASS, Piante dei Quattro Conservatori.
Anna Guarducci
