In seguito al processo di rifeudalizzazione che caratterizza il sistema politico-istituzionale e amministrativo del Granducato di Toscana dal XVI al XVIII secolo, vengono a ricostituirsi anche i feudi di Roccatederighi e Montemassi. Dopo l’annessione della Repubblica di Siena al Principato, i due castelli passano sotto il dominio del governo mediceo e successivamente, con i diplomi del 29 ottobre 1616 e del 19 settembre 1632, prima quello di Roccatederighi poi quello di Montemassi, vengono concessi in feudo dai granduchi Cosimo II e Ferdinando II con il titolo di marchesato a Giovan Cristofano Malaspina (dei marchesi Malaspina di Mulazzo). La famiglia Malaspina rimane al governo fino al 1770, anno in cui Cesare pronipote di Giovan Cristofano, forse per ragioni economiche, decide di vendere i diritti sui feudi a Giovanni Cambiaso di Domenico, esponente di una delle casate nobiliari più importanti di Genova. Immediatamente dopo l’acquisto, il marchese Cambiaso incarica l’ingegnere senese Florenzio Razzi di realizzare un cabrèo che racchiuda precise relazioni e piante dei terreni di sua proprietà, dopo una minuziosa ricerca fatta visitando “palmo a palmo” i due feudi. Ecco quindi che il 30 settembre 1770 l’ingegnere consegna al suo committente questo lavoro. Si tratta di un volume manoscritto legato in pelle, di 290×470 mm, composto da cc. 90 di cui 27 piante acquerellate, che descrive e raffigura i terreni ed i poderi appartenenti al feudo. Sono mancanti le cc. 9–10 relative all’abitato di Montemassi. Nel frontespizio è rappresentato lo stemma della famiglia Cambiaso costituito da uno scudo sormontato da una corona marchionale, nel cui interno sono raffigurati due levrieri controrampanti ai lati di una scala.
Cabreo dei beni spettanti a Sua Eccellenza il Sig.r marchese Giov. Cambiaso di Domenico nel suo marchesato di Monte Massi e Rocca Tederighi fatto da me Florenzio Razzi ing. l’anno MDCCLXX
Mappe
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Pianta del Palazzo Marchionale con tutte le Terre al med.o verso Tramontana situate dietro al Castello di M. MassiData: 1770, settembre 30
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Pianta dei diversi Terreni nelle Contrade di Sassabruna, e Cannella, Vigna della Sbirra, Nalberi, Vigna delle Capre, e altre Terre uniteData: 1770, settembre 30
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Pianta del Podere di M.e Auzzolo, e di altre Terre annesseData: 1770, settembre 30
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Pianta dei Campi sotto M.e Massi in piaggia verso Mezzogiorno detti Panbianco, Vignaccia, Vigna della Fonte, le Coste, Prati de Gigli, e delle CanneData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre situate nelle Contrade denominate Aristella, in oggi la Casuccia, i Pratacci, Campo Martino, e vado allo Zoppo in oggi Pietra FocaiaData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre nelle Contrade di Rio Pietroso, Fornace, e Prato di GanoData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre nella Contrada detta le Tracce d’OrlandoData: 1770, settembre 30
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Pianta del Podere rovinato detto Casa de MelaniData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre, che sono tra l’Asina vecchia, e nuovaData: 1770, settembre 30
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Pianta del Campo all’Ulivo, e Campo alla NoceData: 1770, settembre 30
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Pianta del Podere detto la Casa del Capitano, e del Campo delle FornacelleData: 1770, settembre 30
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Pianta dei due Campi in Contrada il Picchiarone, ed altro unito sotto la MagiaData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre in Contrada del CallaioloData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre in Contrada SansolomoData: 1770, settembre 30
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Pianta delle Terre in Contrada di Cintoia, e FontanellaData: 1770, settembre 30