Il cabreo fu realizzato nel 1763 dall’ingegnere senese Fiorenzo (o Florentio) Razzi, autore di altre 4 raccolte commissionate dall’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena. Si tratta di un registro cartaceo manoscritto legato in pelle, di 29×48 cm circa, composto da 70 fogli numerati di cui 26 figure (disegni a penna su carta, acquerellati), che raffigura e descrive gli immobili (con solo disegno prospettico), i poderi e i terreni di pertinenza della Grancia (fattoria) di Castelluccio, nel territorio della Val d’Orcia, di proprietà di quell’ente religioso.
Archivi: Raccolte
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Cabreo o vero descrizzione e piante delli beni et effetti spettanti al convento dei padri minori conventuali di San Francesco nella città di Grosseto
Il cabreo fu realizzato nel 1723 dall’ingegnere Dionisio Mazzuoli (autore nel 1730 di un cabreo dei beni della Misericordia di San Giovanni Battista di Grosseto) su commissione del convento dei frati minori di San Francesco di Grosseto. Si tratta di un registro cartaceo manoscritto legato in asse (legno), composto da 33 fogli di cui n° 26 mappe (disegni a china su carta, acquerellati), che raffigura e descrive case e appezzamenti di terreno di proprietà del suddetto convento. Il cabreo comprende anche alcune mappe aggiunte posteriormente: una del 1829, una del 1761 realizzata da Lorenzo Pardi e due del 1776 firmate da Zocchi ingegnere fiorentino (probabilmente Neri).
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Cabreo e campione de tutti i beni stabili spettanti al venerabile convento delli reverendi padri minori conventuali di San Francesco di Piano Castagnaro sotto il titolo di San Bartolomeo […]
Il cabreo fu realizzato da Giovan Battista Borretti nel 1652. Si tratta di un registro cartaceo manoscritto legato in pergamena, composto da 124 fogli (disegni a china, alcuni acquerellati, su carta e descrizioni insieme), che raffigura e descrive case, poderi e appezzamenti di terreno di proprietà del convento dei padri minori di San Francesco di Piancastagnaio posti nel territorio amiatino. La raccolta unisce rappresentazioni varie, per lo più semplici schizzi (geometrici) dai tratti essenziali corredati di descrizioni sintetiche, realizzati con la tecnica della triangolazione semplificata; comprende anche un gruppo di carte (con disegni acquarellati di miglior fattura) eseguite nel 1705 e nel 1720 da Simone Bolgarini, oltre a 4 disegni della fine del XVII secolo firmati da Giovan Francesco Fabrazoni.
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Piante degli effetti della Villa d’Arceno misurate e delineate da me Ansano Ruini l’anno 1709
Il cabreo fu realizzato nel 1709 dall’ingegnere senese Ansano Ruini (autore nel 1715 del cabreo della Grancia di Montepescali) su commissione della ricca famiglia senese del Taja. Si tratta di un registro cartaceo manoscritto legato in cuoio, composto da n° 90. fogli di cui n° 32 mappe (disegni a china su carta, acquerellati la maggior parte su pagina doppia), che raffigura e descrive case, poderi e appezzamenti di terreno componenti la Fattoria di Arceno (posta nel Chianti, ad est di Siena, nell’area di Castelnuovo Berardenga) che, all’inizio del XIX secolo, passò in proprietà alla famiglia senese Piccolomini Clementini. L’atlante contiene anche due mappe dell’ingegnere Bernardino Fantastici, datate 1798.
